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Hook Shot – Kennedy Ryan

Divorziato. Padre single. Venduto a una squadra perdente.

Tradito, ingannato, esposto.

La mia vita perfetta mi è scoppiata in faccia e sto ancora raccogliendo i pezzi.

L’ultima cosa di cui ho bisogno è lei.

Un fiore selvatico. Una tempesta. Una donna a cui non posso resistere.

Lotus DuPree è un calcio nello stomaco e un bastone tra le ruote nei miei piani dal momento in cui i nostri occhi si sono incontrati.

Avevo promesso a me stesso che non mi sarei più fidato di una donna, ma non avevo mai desiderato nessuno nel modo in cui desidero Lo.

Lei non è il piano che avevo in mente, ma è un rischio che devo correre.

Un guerriero. Un giocatore di basket. Quello che tutti chiamano Gladiatore.

Kenan Ross era piombato nella mia vita con un profumo fantastico, un aspetto ancora migliore e rubandomi il respiro dal primo momento in cui l’avevo incontrato.

L’ultima cosa di cui ho bisogno è lui.

Sto lavorando su me stessa. Affrontando il mio dolore e distruggendo i miei demoni.

Ho visto cosa comporta fidarsi di un uomo.

Non. Ho. Tempo. Per. Questo.

Ma lui continua a venire da me.

Ad abbattere le mie difese e rubare le mie scuse una a una.

Non si arrende mai, e ora…non sono sicura di volere che lo faccia.

RECENSIONE

Buonasera cari lettori! Sono qui oggi a parlarvi di HOOK SHOT di Kennedy Ryan, uscito il 28 Marzo in lingua inglese.

Terzo volume autoconclusivo della serie Hoops, preceduto da Long Shot e Block Shot, in Hook Shot ritroviamo una protagonista che avevamo avuto il piacere di conoscere brevemente già nel primo romanzo: Lotus DuPree, cugina di Iris, la protagonista appunto di Long Shot.

Lotus ha venticinque anni e lavora come sarta in una maison d’alta moda a New York. È una ragazza frizzante, sicura di sè, spensierata e dolce, ma nasconde un passato doloroso e turbolento. Vive la sua vita alla giornata, ama il sesso e non ha nessuna intenzione di impegnarsi in una storia seria. Però è anche stanca di avere storielle da una notte e via che la lasciano vuota e triste una volta trascorse, e quindi decide di rinunciare per un po’ ad avere rapporti sessuali.

Ma quando incontrerà di nuovo Kenan Ross, compagno di squadra di August (marito di sua cugina Iris), complice un giochino stupido a una festa, tutte le sue sicurezze vacilleranno.

Quel bacio che ci siamo scambiati, il calore nei suoi occhi, la scintilla quando ci tocchiamo fanno dell’amicizia un’impossibile bugia.

Kenan è un famoso giocatore di basket, soprannominato Gladiator per la sua prestanza fisica, ha trentasette anni e una figlia di quattordici di nome Simone, avuta dall’ex moglie Bridget. È una persona seria e tranquilla, un po’ taciturna, che ha vissuto sulla propria pelle il tradimento della moglie con uno dei suoi compagni di squadra ma che crede fermamente nell’amore e non riesce a togliersi dalla testa quella ragazza tutto pepe dalle lunghe trecce bionde e la pelle olivastra.

Sapeva di selvaggio e dolce come una qualche spezia esotica. Il sapore, il suo profumo avrebbe anche potuto svanire, ma la memoria no, e io ne voglio ancora.

Lotus è un uragano che travolge pian piano la vita di Kenan, ma nonostante lui non sia disposto a lasciarsela scappare, all’inizio dovrà fare i conti con il “voto” di castità di Lotus.

La loro storia nascerà e si consumerà in maniera graduale, verranno a galla i segreti sul passato di Lotus e succederanno cose che vi terranno col fiato sospeso.

Devo dire che, all’inizio, la narrazione andava abbastanza a rilento e non riuscivo a lasciarmi prendere dalla storia, poi per fortuna verso la fine le cose sono cambiate e mi sono goduta il romanzo. Ci sono state delle pecche a mio avviso, avrei ad esempio voluto sapere di più del passato di entrambi i protagonisti, ma ancora una volta la Ryan ha saputo elaborare una trama molto particolare, mischiando magia, superstizione, voodoo alla violenza sessuale, al tradimento, e al suicidio. Temi purtroppo anche molto attuali, di cui l’autrice spesso scrive nei propri libri.

Sono una ragazza che lui potrebbe spezzare, ma tutto nel modo in cui mi guarda dice “apprezzare”. Dice “custodire”. Dice “proteggere”.

La scrittura come sempre è egregia, scorrevole e molto profonda. Il personaggio di Lotus, che già mi era piaciuto molto in Long Shot nonostante la breve apparizione, in questo romanzo spicca davvero su tutti… la sua spontaneità, la forza di affrontare e superare il passato, il riprendersi la propria autostima, e il coraggio di lasciar andare le persone che ama… l’ho trovata davvero una fonte di ispirazione, ed è soprattutto grazie a lei che posso dire di aver apprezzato questo romanzo.

Fare ciò che è giusto alcune volte ci spezza il cuore.

Una lettura che spero arrivi presto in Italia, perchè potrà sicuramente servire ad aprire gli occhi a tutti i lettori sui problemi che sempre più spesso affligono la nostra società. Perchè è (anche) questo il bello dei libri: nelle loro pagine ci rifugiamo per eludere la realtà, ma ci aiutano anche a capire che queste stesse realtà “virtuali” molte volte sono più vere di quanto pensiamo.

Ci fissiamo a vicenda attraverso i secoli, i continenti, attraverso il tempo e lo spazio, e credo fermamente che l’avrei trovato ovunque.

Vi auguro una buona lettura,

Elisa

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