Recensione del romanzo IO TI PROTEGGERO’, ultimo romanzo uscito in Italia dell’autrice Penelope Douglas!
Titolo: Io ti proteggerò
Autrice: Penelope Douglas
Editore: Newton Compton
Genere: Erotic Romance
Costo Ebook: 5,99€ – Disponibile in Prime Reading
Costo Cartaceo: 14,15 €
Pagine: 538
Uscita: 13 Aprile 2022
TRAMA
Una casa sperduta nel bosco. Il capovolgimento di ogni regola. Un inverno indimenticabile.
Tiernan De Haas non ha avuto un’infanzia felice. È cresciuta tra agi e ricchezza, ma non ha mai conosciuto l’amore di due genitori presenti. E così, quando un incidente distrugge la sua famiglia, Tiernan sa che dovrebbe essere devastata, ma non riesce a provare nulla. Dopotutto è sempre stata da sola. Ad assumere la sua tutela per due mesi, prima che compia diciotto anni, è Jake Van der Berg, fratellastro di suo padre, che vive insieme ai due figli, Noah e Kaleb, in una casa sulle montagne del Colorado, tra i boschi. Tiernan sarà in grado di affrontare il freddo rigido dell’inverno in arrivo?
RECENSIONE
Penelope Douglas è un’autrice con un immaginazione fervida ed imprevedibile, per me è come una droga, so che a volte non mi fa bene ma c’è qualcosa di ipnotico che mi calamita verso i suoi romanzi.
Con lei bisogna essere consapevoli che non c’è nulla di convenzionale nelle sue storie perché ci saranno personaggi controversi e di discutibile moralità, eccessivi in tutto ed incontrollabili.
Penelope ti mette in guardia, l’ha fatto quando il suo stile ha subito un cambiamento e ci ha presentato la serie The Devil’s Night. A gran voce ci ha mostrato la sua nuova evoluzione e ci ha chiesto in modo esplicito di essere amata oppure maledetta.
Io ho imparato ad amarla.
Con questa mia premessa secondo voi cosa accadrà quando scenderà il duro inverno sulle montagne del Colorado e Tiernan, che compirà i 18 anni proprio nell’arco di quel tempo, dovrà rinchiudersi in una casa con tre uomini?
Vi posso anticipare che non ci sarà nessun campionato di briscola né di Risiko.
Ricchezza e benessere è tutto ciò che ha sempre circondato Tiernan dalla sua infanzia fino a quando entrambi i suoi genitori si sono suicidati. Non ha mai pianto per loro, non riesce a provare alcun rimorso e ha perso ogni emozione, finché Jack Van der Berg decide di prendersi cura di lei.
Jack vive con i suoi figli Noah e Kaleb sulle montagne di Chapel Peak dove i rigidi inverni li costringono a non scendere a valle, la natura più estrema mette in mostra la virilità dei tre uomini che vivono essenzialmente per sfamarsi, per sopravvivere ed appagarsi con il sesso occasionale poco prima di isolarsi nella loro casa.
Tiernan sarà l’elemento scatenante di disaccordi ma anche di un forte senso di protezione che nessuno di loro pensava di possedere e mettere in mostra come dei veri leoni Sarà quell’ago della bilancia tra passione, rabbia, rimorso, impulso e perversione.
Ognuno per un motivo diverso è
spezzato,
corrotto,
smarrito.
Grazie alla convivenza forzata con Tiernan riusciranno a modo loro a sopravvivere a se stessi, e a ritrovare quella pace che pensavano di non meritare per chi si credeva già all’inferno.
Sento avvicinare Jake, inquieto. «Questa è casa tua». Mi bruciano gli occhi e contraggo la mascella, non voglio far trasparire il fatto che apprezzo molto quelle parole. «Noi ti vogliamo bene», aggiunge. Mi scappa una risatina. «Cosa credevate?», rispondo, continuando a scrivere. «Che sarei saltata sui vostri letti per il resto della mia vita, come se tutto questo non fosse assurdo? Non ho mai avuto intenzione di rimanere». Cosa si era aspettato che succedesse? Che avrei sposato uno di loro? Che sarei rimasta a vivere con loro felice e contenta, partorendo i loro figli? O magari che saremmo tornati a essere una vera famiglia? Zio, cugini e nipote? Che un giorno avrei portato qui mio marito per farlo conoscere a loro? Il poveraccio sarebbe stato all’oscuro del fatto che me li sono scopati tutti? Come pensava che sarebbe finita?
In questo romanzo Penelope se la prende comoda, ci presenta il bene e il male di ogni personaggio, vuole farceli sia amare che odiare prima di arrivare al punto amorale di non ritorno. Fa cambiare idea al lettore perché lei sa di essere l’artefice e creatrice assoluta di questa storia e muove i fili a suo piacimento, mentre io mi sono sentita una marionetta sballottata prima vicino ad uno e poi irrimediabilmente arrabbiata e delusa dallo stesso.
In alcuni istanti era tutto così strano, così perverso che non riuscivo ad accettare lo sviluppo di alcune scene ma poi ho capito. L’autrice non ti chiede di condividerle, non le racconta per dirti che ciò che fanno è giusto, non vuole che il lettore si adatti ma vuole che lo viva per com’è. A volte assurdo, sporco, al limite della decenza… e così mi sono goduta questo romanzo.
Il romanzo viene raccontato tramite pov alternati, tutti tranne quello di Kaleb che nemmeno a dirlo era quello che più mi interessava! E non è certo una casualità!
Questa struttura mi ha permesso di abbracciare alcuni aspetti un po’ forti che senza il loro pensiero interiore non avrei sicuramente compreso, mi ha aiutato a capire il rapporto tra padre e figli e tra i due fratelli. Ho visto con i loro occhi quanto Tiernan riesca ad incantarli, a renderli quasi devoti alla sua figura fino ad arrivare ad un punto di crescita e di liberazione.
La parte erotica che esce dalla penna di Penelope Douglas è senza dubbio esagerata, molto impetuosa e carnale. Alcune scene sono decisamente borderline con il lecito, la trama in alcuni punti appare quasi irreale al contrario dei luoghi che sono raccontati con cura e con il rispetto che l’uomo dovrebbe riservare alla natura e agli spazi che ci circondano.
Con queste mie parole non vi esorto dallo stare alla larga ma dall’essere consapevoli di cosa andrete incontro soprattutto per evitare giudizi negativi di testa per abbracciare quelli di pancia che sono sicuramente i più celati ma veri.
Non è un dark, non è un porno adventure è “solo” una spirale in cui decide di portarti Penelope Douglas.
«Quando il mondo sembra piccolo, non c’è niente che possa fare male». Gli accarezzo la pancia, sentendo i suoi addominali contrarsi. «Vuoi rimanere là perché ti senti protetto. Per un po’, almeno». Fisso il vuoto, pensando a lui e a me, e a come mi sia chiusa in me stessa in tutti questi anni perché non volevo più sperimentare il rifiuto o essere ferita. «Ma alla fine ti rendi conto che tu sei l’unica persona a starci bene, in quel mondo piccolo, e sentirsi soli è peggio di non sentirsi al sicuro».
Buona lettura,
Barby