Nuova recensione in arrivo questa volta tocca al romanzo THE CHOICE: I TRE DONI DI PARIDE di Leila Awad che ci porta direttamente in Grecia insieme ad Ella che l’ha letto per noi! 🙂
Titolo: The Choice: I tre doni di Paride
Autrice: Leila Awad
Editore: Self published
Serie: Stand Alone
Genere: Contemporary Romance
Trope: Age-gap, viaggio alla ricerca di sé, opposite attraction.
Lunghezza: 246 pagine
Uscita: riedizione 30 giugno 2023
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TRAMA
Per Charles Doyle la mitologia greca è la chiave di lettura del mondo, azioni e conseguenze che studia e analizza con precisione quasi chirurgica. Scrittore di successo, professore di Cambridge, marito impeccabile: Doyle ha trascorso gran parte dei suoi quarant’anni costruendosi attorno una realtà perfetta, che custodisce gelosamente.
Almeno finché non arriva quel libro che proprio non riesce a scrivere e che lo spinge, all’improvviso, a lasciare l’Inghilterra per cercare rifugio in Grecia, nella speranza che l’eco dell’antichità sblocchi la sua penna.
Thea Alexopoulos ha imparato a nuotare prima ancora di camminare e a misurare la vita attraverso le infinite sfumature dei miti che la nonna le raccontava mentre la guardava dirigere la piccola pensione che, con il tempo, ha preso in mano rendendola il fiore all’occhiello dell’isola greca in cui è nata e cresciuta.
I loro mondi non potrebbero essere più diversi, e non solo perché c’è un’intera generazione a separarli. Eppure, in quei luoghi in cui il tempo sembra quasi essersi fermato, le loro vite si scontreranno cercando una risposta all’unica domanda che spaventa entrambi: perché Paride scelse l’amore?
– Seconda edizione con nuova veste grafica ed epilogo inedito –
RECENSIONE
“La scrittura lo sta consumando, ma immagino sia proprio questo il punto dell’arte: lasciarsi disintegrare in tanti piccoli pezzi che alla fine tornano insieme, ancora più belli.”
Ebbene, Incollats Romantics, devo ammettere e fare ammenda, perché questa recensione nasce da un quid pro quo tra me e l’autrice, o meglio, tra Ella ed Ella stordita. Ma mai potrò ringraziare la mia storditaggine per aver potuto leggere questo libro bellissimo.
Ho letto solo due libri di Leila ed entrambi mi hanno posto davanti uno specchio con scritto sopra di esso domande sulla vita. Domande che dovrei pormi cui rispondere guardandomi negli occhi. Domande che chiunque si pone ad un certo punto della propria esistenza, in particolare se fa un mestiere legato all’arte, ma non solo. In questo caso, se le pone in modo più intenso.
“La Grecia dà il meglio di sé quando indossa il suo abito più bello.”
Ebbene, ammetto anche che sono anni che spero di concludere i miei giorni terreni sull’isola di Symi – in Grecia – dove ho adocchiato una residenza protetta che fa fare pace col Mondo intero. Ehm, chi ha detto perché non ci vai subito visto che sei già vecchia?
Va bene, parliamo del libro.
” Perché deve essere così che ci si sente ad avere tutto il tempo del mondo. Immortali. E vivi.”
Charles Doyle non scrive romanzi. Segnatevi questa cosa, perché sennò il prof. s’arrabbia. Lui scrive altro, su consiglio del suo agente, rincorrendo l’epico Paride si ritrova in quest’isola bellissima, Spetses, dove dovrebbe riuscire a mettere nero su bianco, ma come prevedibile, si lascia prima conquistare dal luogo.
Ha più di quarant’anni e un matrimonio finito, perché per tutta la vita si è accontentato di rapporti a metà, e per buona parte del libro non riuscirà a scrostarsi di dosso queste sue coltri.
“Si prende tutto da me – il corpo, la ragione, l’anima. Li scompone in mille pezzi togliendomi ogni paletto, ogni muro che ho costruito, ogni limite che mi sono posto.”
Thea ha ventidue anni e non potrebbe essere più diversa dal professore. Ma non pensiate che tra loro ci sia la classica attrazione degli opposti. È piuttosto un reciproco sfidarsi all’abbandonare la zona confort, ad ammettere i propri limiti autoimposti così da rimuoverli. A lasciarsi andare o al farsi dominare.
Questa relazione così sbagliata ma così giusta darà benzina allo scritto di Charles e coraggio a Thea, ma non sarà così semplice. I due avranno tanta strada da fare assieme e separati.
“Oh, se sapessi, piccola Thea, di quanti angoli di casa mia ho paura. Di quanti angoli della mia mente ho paura.”
È un romanzo splendido, la cornice greca è protagonista assieme a Thea e Charles, così come tutti quei personaggi epici e mitologici che sembrano fare da fil rouge della narrazione, da chiave di lettura sia del romanzo che delle scelte dei due amanti. Una cultura vasta, quella dell’autrice, calata all’interno delle righe in modo da essere comprensibile e amabile da qualunque lettore anche quello meno avvezzo. Super chapeau!
Sono davvero felice di averlo letto, la copertina è favolosa e mi ha ispirata subito, come si suol dire, me lo sono mangiata in due giorni, perché mi ha travolta di emozioni. I metri ci sono tutti, così come una scrittura dal registro alto travestito da registro basso, non è una contraddizione, è solo un modo per farvi intendere che la poesia della Awad è sapiente e sa coinvolgere il lettore.
Anche le scene spicy sono emozionanti e mai volgari, molto appassionanti.
Ella