Titolo: Fidati di me. Kulti
Autrice: Mariana Zapata
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Contemporary romance
Trope: Sport romance, grumpy vs sunshine, opposite attraction, slow burn, age gap, social gap.
Pagine: 591 pagine
Prezzo cartaceo: 12.26€
Prezzo ebook: 5.99€
Data di uscita: 23 aprile 2024
Trama
Da piccola, Sal Casillas sapeva chi sarebbe stato l’uomo della sua vita: Reiner Kulti, l’icona del calcio, di cui aveva il poster appeso al muro.
A ventisette anni, però, Sal ha accettato che la realtà prendesse il sopravvento sulle improbabili fantasticherie di un tempo, ormai relegate in un passato lontano. O almeno così credeva, perché Reiner Kulti è appena piombato nella sua vita, e questa volta in carne e ossa o, meglio, in scarpini e fischietto: sarà il nuovo allenatore della sua squadra. Sembra un sogno che si realizza. Eh, già, sembra, perché la tensione tra i due non tarda ad arrivare… ed è tanto travolgente quanto proibita.
Giorno dopo giorno, il rapporto tra il mister e la sua giocatrice si trasforma in un estenuante pressing, in cui si alternano rivalità, odio, risate, tregue. Così, tra un battibecco e l’altro, Sal e Reiner vedono nascere tra loro un’amicizia speciale, che si fa via via più appassionata. Entrambi hanno paura di subire un gol, entrambi temono quel che potrebbe succedere se infrangessero le regole… Chi vincerà la partita?
Quando il tuo allenatore di calcio è anche il tuo primo amore, riuscire a concentrarsi in campo non è un’impresa facile…
Recensione
Ora, di fronte a Kulti, molto più alto di me, più vecchio di me, serio, subdolo, volubile, e che aveva falciato il prato solo una volta in vita sua… non riuscivo a trovare in me il dispiacere per il fatto che il mio stupido cuore mi avesse condotto lì
Incollats Romantics,
qual era il vostro sogno d’amore da adolescenti, l’idolo che avevate deciso di sposare da ragazzine? Il mio era Luis Miguel, nonostante a quindici anni si vestisse come un sessantenne e strillasse nella canzone cult “Noi ragazzi di oggi” come se fosse uscito Pippo Baudo sul palco dell’Ariston a strizzargli gli zebedei.
Vabbè, cos’hanno in comune il cantante messicano e il libro della Zapata?
I poster in camera e le origini latino-americane.
Perché Sal, Salomè, la nostra protagonista d’origini latine; come me da ragazzina, aveva in camera i poster del suo idolo, dell’uomo che aveva deciso essere l’amore della sua vita: Reiner Kulti, calciatore tedesco bellissimo e talentuoso. Quanto all’apparenza antipatico, freddo, indifferente.
Tanto da meritarsi diversi soprannomi poco edificanti.
Col tempo a Sal “scende” un po’ questa passione per Kulti, fino a sentirsi delusa quasi da lui, soprattutto dopo un fallaccio che il calciatore tedesco fa in una partita a suo fratello maggiore (anche lui calciatore).
Era come se il sogno più bello e il peggior incubo si fossero fusi in un unico, bellissimo pacchetto
Ma anche Salomè intraprende la strada del calcio, diventa una bravissima e incompresa calciatrice proprio per quella passione che le fa nascere Kulti e non si sarebbe mai aspettata di ritrovarselo nel team dei preparatori atletici della sua squadra.
E, allora, dear IR, la nostra Sal ci dà la soluzione definitiva su come affrontare le emozioni e i timori riverenziali: con la cacca.
Facevano la cacca. Tutti loro facevano la cacca. Ciascuno di loro.
Se ti immagini che anche il tuo idolo – detronizzato, forse, ma non troppo – fa la cacca è tutto più semplice.
Sei il mio dono, la mia seconda possibilità, e io adorerò te e il tuo sogno.
Con il ritmo tipico cui la Zapata ci ha abituati, ma mai abbastanza, vediamo come la vita da calciatrice di Sal si intrecci con quella del super campione Reiner – Rey – Kulti; ne notiamo le differenze sociali, la portata mediatica e, dopo un momento di sclero davvero epico di Sal, tutta la vicenda cambia piega e cominciamo a capire anche Rey.
Ma mai fino in fondo, perché questo bellissimo calciatore – di cui sicuramente mi rimarrà impresso il colore degli occhi (perché lo ripete un tantino troppo) e il fatto che anche lui fa la cacca – riuscirà a stupirci e a regalarci colpi di scena.
Il destino è una scala, una sequenza di gradini che ti portano dove sei destinato ad andare.
Vi avverto, Incollats, qui la Zapata è una nuova Mariana. È una che sperimenta qualcosa di nuovo, non che gli sport romance non siano il suo pane quotidiano, ma in alcuni punti ho avuto l’impressione che non sapesse di cosa stesse parlando, soprattutto in tema di Nazionali. Però non siamo qui per dare un voto in “calciologia applicata”, ma a un romanzo che se non avete amato ” Ci mancavi solo tu” e “L’infinito tra me e te” non mi sento di dirvi che faccia al caso vostro. E io li ho amati.
Perché qui la regina dello slow burn è lenta. Per chi la ama, va bene, ma per chi deve avvicinarsi alla sua scrittura, be’, potrebbe ritrovarsi interdetta. Persino io, che ultimamente prediligo libri con contenuti in più oltre lo spicy, in alcuni punti mi sono un po’ persa. Non fosse che questo credo sia uno dei suoi libri più divertenti (oltre alla “faccenda cacca” ci sono scene da morir dal ridere) se non fosse stato per le parti comiche, credo che la mia valutazione sarebbe stata differente.
Il libro guadagna punteggio con lo scoprirsi del protagonista maschile, con i colpi di scena a lui legati e, come Sal, comprendendo Rey, impariamo qualcosa di importante e meraviglioso sulla fiducia e sull’amore incondizionato.
Tutti avremmo bisogno di un Reiner Kulti: un uomo bellissimo, che parla poco e quando lo fa non è mai a vanvera. E, anche se coi ritmi della Zapata, con un discreto minchiometro. Praticamente l’uomo perfetto.
Ella