Titolo: Steel Princess
Autrice: Rina Kent
Serie: Royal Élite Vol. 2
Editore: Hope Edizioni
Genere: Young adult
Trope: Bully romance, suspense, mystery, dark romance, sport romance, enemies to lovers.
Pagine: 353 pp
Prezzo ebook: 5.99€
Data di uscita: 27 aprile 2024
Link Amazon: https://www.amazon.it/Steel-Princess-Royal-%C3%89lite-Vol-ebook/dp/B0D2VJMS4X/
Trama
A seguito di un’esperienza traumatica, i sogni che accompagnano Elsa sin da bambina cominciano a sembrare sempre più simili a dei veri e propri ricordi.
Aiden, nel frattempo, non le dà tregua: geloso, possessivo, ossessionato, il ragazzo è una calamita di oscurità che potrebbe farla a pezzi.
Elsa, però, è disposta a tutto pur di mettere in scacco il re.
Quando un King vuole una cosa, be’, la ottiene.
Aiden vuole possedere Elsa: vuole il suo corpo, la sua mente, il suo spirito. Vuole consumarla e corromperla.
La loro relazione si gioca tra una passione senza freni e scontri di volontà all’ordine del giorno, ma ben presto alcune scioccanti rivelazioni potrebbero allontanare Elsa da Aiden…
Forse, per sempre.
Benvenuti alla Royal Élite School, dove non sono ammessi perdenti.
Attenzione: secondo libro di una trilogia dedicata agli stessi protagonisti, non autoconclusivo.
Il testo contiene scene di dubbio consenso e sesso esplicito.
La serie “Royal Élite” è composta da:
Prequel Cruel King
Trilogia Royal Élite:
Recensione
Se mi odia, se mi ha avvicinato solo per vendetta, perché mi scopa come se ne andasse della sua vita?
Incollats Romantics,
eccoci nel secondo volume della trilogia che racconta tra una scena di sesso e l’altra la storia d’amore (?) tra Aiden ed Elsa e i misteri che nasconde la storia di entrambi.
In questo libro, se si riesce a fare una gimkana tra tutto lo spicy che fanno questi due adolescenti, iniziamo a capire che gli zii di Elsa nascondono dei segreti, la memoria della ragazza potrebbe svelarli, e Jonathan King, il padre di Aiden è una brutta persona.
Ma questo lo sapevamo già anche dal libro su Levi.
Qui, diciamo, svela la sua natura e Aiden dimostra di esserne il suo degno erede, anche se si odiano.
Cole e Ronan avevano ragione: il lato tranquillo di Aiden è molto più terrificante di quello rabbioso. Il suo lato tranquillo è una facciata che ha perfezionato a tal punto da farti sentire al sicuro, prima che ti attacchi e ti sbrani vivo.
Aiden è sempre più enigmatico e il suo comportamento è sempre da pazzoide psicopatico, ma Elsa lo ama. Anche se nessuno definisce questa relazione, è qualcosa di tossico, possessivo, ossessivo, sessuale. Esasperato ed esasperante. Ma qualcosa di tenero inizia a spuntare dal giovane King.
Peccato che Elsa le palle non le abbia ancora tirate fuori. Eccetto per uno sclero con la maiuscola contro Silver che, onestamente, avrei preferito usasse contro Aiden se non altro per un certo girl power da film Barbie versione dark YA. Oltre camminare molto maldestramente sul confine tra ciò che sia lecito o meno romanzare…
«Vuoi che ti stupri, così potrai odiarmi.» Mi manca il fiato. È davvero ciò che volevo?
La questione non si è ancora risolta, andiamo al terzo libro dritti in tangenziale.
Cosa ne penso?
La prima metà del libro, lo ammetto, ero intenzionata a smontarlo. Per i miei gusti, non si può basare una trama su conversazioni di quattro righe intervallate da scene di sesso lunghissime e con un diciottenne che ne ha da insegnare a casanova datati e con lei “sottona” che non solo accetta tutto, ma si eccita di questa follia. Non sono sicura che i dark romance siano davvero così. Ne ho letti parecchi, dalla maestra Penelope Douglas a Tracy Lorraine passando per la Greenwood, la Eden e l’italianissima Marilena Barbagallo. Anche se basterebbe menzionare la mia adorata Jennifer Hartmann, o la fantastica Darhower (anche se lei è più sul mafia). A proposito di mafia romance, dalla Zavarelli, alla Knight, dalla Reilly a Sophie Lark o Renée Rose, oppure i retell di Emily McIntire. Dietro un dark romance ci deve essere qualcosa che ti lascia sperare per il problematico protagonista violento. Ci deve essere una protagonista forte (la stessa Rina Kent in “Cruel King” ha espresso benissimo questo concetto), anche se appare debole. Elsa è confusa su tutto. Aiden è fuori come un balcone, ma qui qualche speranza spunta, fino a che non crolla e ne esce una nuova, e allora ti dispiace.
Tuttavia, manca ancora la possibilità da parte del lettore di porsi delle domande e darsi delle risposte, fare delle elucubrazioni sulla storia, chiedersi come andrà a finire, ipotizzare, per magari sbagliarsi, ma io qui non sono riuscita ad appigliarmi a nulla. A parte sperare che prima o poi finissero le scene spicy.
Sicuramente mi è cresciuto l’interesse per i personaggi secondari di Xander e Cole.
Non mi convince. Ora spero che il terzo volume ribalti la mia idea come il voto di Alessandro Borghese in “4 Ristoranti”.