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La notte delle streghe – Sara Raasch e Beth Revis

Titolo: La notte delle streghe

Autrici: Sara Raasch e Beth Revis

Serie: Witch and Hunter 1

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romantasy

Trope: Enemies to lovers, mystery, fate, dual pov, paranormal.

Pagine: 545 pagine

Prezzo ebook: 5.99€

Data di uscita: 20 agosto 2024

Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0D9PJDQ9D

Trama

Fritzi è una strega e ha perso tutto: la sua congrega, la sua famiglia. Ora ha solo una missione: vendicarsi degli Hexenjäger, i fanatici cacciatori che hanno massacrato i suoi cari, affrontando il loro capo, il temibile e misterioso Kommandant Dieter Kirch. Otto, invece, ha un segreto. È un Hexenjäger, ma solo di facciata. Da quando gli Hexenjäger hanno ucciso sua madre, innocente vittima di un rogo, ha giurato di distruggerli dall’interno. E ora è arrivato il momento di colpire. Quando Fritzi e Otto si incontrano per caso, non sanno se fidarsi l’uno dell’altra. Ma un nemico comune li costringe a collaborare, in un viaggio che li porterà dalla città, dove gli Hexenjäger dominano, alla Foresta Nera, che nasconde antichi e pericolosi segreti. Tra magia, azione e un pizzico di romanticismo, Fritzi e Otto scopriranno la verità sul piano del Kommandant Kirch, che minaccia di cambiare il destino del mondo. E forse, scopriranno anche l’amore…

Una strega non dovrebbe mai innamorarsi del suo cacciatore…

Magia, amore e segreti: un romanzo da batticuore, dove tutto può succedere.

Recensione

Lui mi rivolge un sorriso. Ampio. Luminoso. Che mi fa uno strano effetto allo stomaco.

«Bene», è l’unica parola che mi dice in risposta. Non odio solo lui. Odio anche me stessa.

Incollats Romantics,

voi non avete idea di quanto mi sia piaciuto questo libro!

Ok, forse adesso ce l’avete…

Voi potreste dire di primo acchito che questa sia la classica storia tra strega e cacciatore, con qualche reminiscenza della serie Grimm, ma trasportata soltanto indietro nel tempo sino al periodo dei Principi e dopo la Riforma Protestante. Ebbene, non è così.

È, sì, il tropo strega vs cacciatore di streghe, aka enemies to lovers, ma presto capirete che Otto è…

No, non ve lo dico.

Insomma, dovete godervi il viaggio, o meglio l’inizio del viaggio che vede questa coppia bellissima composta da Fritzi e Otto scontrarsi contro il cattivissimo Dieter, un cacciatore di streghe veramente cattivo e diabolico, che riserberà non poche brutte sorprese dai toni anche horror!

«Coraggio, allora», esclama, e la sua voce è così gentile che lo odio. «Andiamo al mercato. Oh, Scheiße… starai morendo di fame!».

Qualche parola sui protagonisti. Fritzi è una strega che basa la sua magia sulle piante, sulla natura e necessita quindi di fiori ed erbe per esercitarla. Otto è uno Hexenjäger, tradotto dal tedesco significa cacciatore di streghe, Hexen è strega e Jӓger cacciatore, e siamo a Treviri, una Treviri piuttosto paranormale.

I due si troveranno l’una sulla strada dell’altro letteralmente a sconvolgere i rispettivi piani. Ma si sa come vanno certe cose, a volte unire le maestranze è la cosa migliore.

«C’è una differenza», aggiungo a bassa voce, «tra chi crede in un determinato ideale e chi è disposto a uccidere chiunque non lo condivida».

Il libro è autoconclusivo? Ni. Perché sebbene si risolva una situazione alla fine del romanzo, se ne apre subito un’altra che incuriosisce sul successivo.

Mi è piaciuto tutto, molto, perché come dinamica è travolgente, inaspettata e, come dicevo, a tratti sconvolgente.

La quota minchiometro è assolta bene ma non in modo sfacciatamente spicy, anzi, mi è piaciuto proprio perché le scene d’amore tra i due sono rese grazie a doppi sensi e dialoghi, senza esplicitare il tutto, ma come dico sempre, a volte è più bello e coinvolgente vivere le vibes erotiche tra due protagonisti che vedersi schiaffato lì nei dettagli ogni secondo del far sesso.

L’unica cosa che posso dire, ma che non va a inficiare il mio giudizio finale solo perché so un po’ di tedesco, è che potevano tradurre i termini usati. E non parlo solo di Hexenjäger, che si può anche intuire, ma di certe parolacce o esclamazioni. Insomma, non capisco, ad esempio, perché Scheiße non sia stato tradotto con merda, se per volere delle autrici o pigrizia del traduttore.

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