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Sir Lear – Jennifer P.

Recensione del primo volume della saga di The broken throne Series di Manuela Ricci, Niky Scarlett, Fina Sanfilippo e Jennifer P.

Titolo: Sir Lear
Autrice: Manuela Ricci, Niky Scarlett, Fina Sanfilippo e Jennifer P.
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2024
Serie: Shakespeare’s The Broken Throne Series #1

Trama

Sir Lear:
“Matto, prendi posto e rilassati. Lo spettacolo che sta per iniziare è qualcosa che nemmeno nei tuoi sogni più folli avresti potuto immaginare.”

Nell’ombra dei grattacieli di Londra, dove il denaro regna sovrano, il magnate Sir Lear si trova di fronte a un destino ineluttabile: lasciare il trono dell’impero finanziario che ha costruito.

La sua ricchezza, vasta come l’oceano, deve essere divisa tra gli eredi, ma non tutti sono meritevoli e non può fare affidamento sul suo testamento.

Inizia così un gioco di astuzia e inganno. Lear, rifiutando le convenzioni, sfida i suoi successori a dimostrare la loro devozione e abilità. Non sono semplici prove, ma vere e proprie sfide di leadership e saggezza, dove ogni mossa può essere l’ultima.

Gli eredi, mossi da ambizione e desiderio, tessono trame oscure per guadagnare il favore di un Lear sempre più imprevedibile, la cui follia sembra conoscere solo l’ascesa.

Questo è solo l’atto d’apertura di una serie che si dipana tra segreti e rivelazioni, dove ogni verità nascosta attende di essere svelata.

Benvenutə alla “Shakespeare’s The Broken Throne Series”
Gli scacchi sono tutti allineati… Che la partita abbia inizio!

Avvertenze/TW: si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.

Recensione

E torno di nuovo fra queste pagine digitali per parlarvi di una una rivisitazione di un masterpiece Shakespeariano. La mia professoressa di inglese delle superiori potrebbe rimanerne sconvolta, ma io l’ho trovato decisamente audace, tant’è che non potevo farmelo scappare.

Ci ritroviamo in una Londra contemporanea, dove regnano soltanto due principi: potere e denaro, ovviamente vanno a braccetto. Tutti conosciamo la storia originale, ma in questa versione moderna, Sir Lear è un magnate al culmine della sua lunghissima e proficua carriera. Si ritrova costretto a dover dividere la sua fortuna tra i suoi eredi. Credetemi ne ha fatta di strada, al punto che volevo quasi quasi mandargli il mio iban, vedi tu che avanzava qualcosa per me. Non sono pretenziosa, spendo irresponsabilmente per i gatti e i libri!

Scegliere un erede degno non è facile quando si è circondati da arrivisti e traditori.

Come nella versione shakespeariana, Sir Lear mette alla prova i concorrenti con sfide, che possiamo definire giochi di potere e strategia, ma dove ogni mossa sbagliata potrebbe risultare fatale.

La bellezza di questo romanzo sta nella narrazione, che possiamo tranquillamente paragonare ad una vera partita a scacchi. Logica e furbizia sono le chiavi vincenti, per cui io avrei perso dopo tre secondi, non ho mai imparato a giocare a scacchi. Il ritmo è serrato e carico di tensione, cosa che tiene i lettori incollati alle pagine.

Ho amato moltissimo anche il modo in cui vengono descritti i personaggi. Sono tutti profondi e complessi, nonché decisamente contorti. Le dinamiche familiari sono rette da inganni e vengono esplorate in ogni dettaglio. I personaggi che dominano sono sicuramente quelli del Matto e di Kent. Ahimè i soldi, la fama e il potere sono ingredienti che possono corrompere anche gli animi migliori, sono premi molto ambiti, ma che nascondono buio, corruzione e dolore. Chi vincerà? Qualcuno scenderà a compromessi pur di arrivare in vetta?
E se non ci fossero vinti o vincitori?

La discesa nella follia di Lear è lenta e inevitabile, come nel dramma originario, ma in questa versione viene descritta con maggior enfasi al punto tale che diventa una sorta di manifesto della fragilità tipica della natura umana.

Lo so, lo so, sono entrata in modalità “analisi psicologica”, ma questa serie lo richiede perché da un calcio nel didietro a tutti i cliché dei romanzi dark e dei retelling, dando vita ad un cupo, ma originalissimo romanzo gotico… non adatto ai deboli di cuore.

Tutto questo volume getta le basi per una che saga che sicuramente diventerà una delle mie preferite, le mie aspettative sono altissime lo ammetto. Questo è alimentato anche dal fatto che non si capisce dove le autrici vogliono arrivare.

Ebbene sì, non ve lo avevo detto?

È una serie scritta a più mani, o più penne? Ognuna di loro prenderà e stravolgerà le sorti dei più grandi capolavori di Shakespeare.

Con rancore, vendetta e sospetto lasciamo le pagine del primo volume e aspettiamo con ansia i prossimi della saga, che dite?

A presto Mik

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