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Quicksilver – Callie Hart

Fenomeno del booktok o meteora?

Titolo: Quicksilver
Autore: Callie Hart
Data d’uscita: 28 gennaio 2025
Editore: Rizzoli
Pagine: 612
Prezzo: 18,00
Serie: Fae&Alchemy

Trama

Saeris Fane, ventiquattro anni, è bravissima a mantenere segreti. Nessuno sa dei suoi strani poteri, né del fatto che ha passato la vita a rubare dalle cisterne della Regina Immortale. Ma in una terra dominata da un deserto spietato, non c’è nulla che non si farebbe per un bicchiere d’acqua. Prima o poi, però, ogni segreto viene alla luce. Quando Saeris si trova faccia a faccia con la morte in persona, riapre involontariamente un passaggio tra i regni e viene trasportata in una terra di ghiaccio e neve. I Fae sono sempre stati considerati creature mitiche, leggende, incubi… ma lì Saeris scoprirà che sono reali, e si ritroverà nel mezzo di un conflitto secolare che potrebbe costarle la vita. Prima umana a calcare le montagne ghiacciate di Yvelia in oltre mille anni, Saeris stringe un patto con Kingfisher, un affascinante guerriero Fae disposto a tutto pur di proteggere il suo popolo, perfino usare la magia alchemica della ragazza, e contro la sua stessa volontà.

Recensione

Ed eccoci qui attratte come delle falene dalle fiamme.

Di che sto parlando?

Del nuovo fantasy lanciato come una ciabatta dal booktok. Ora, sarò sincera, sono una boomer di una certa età eppure mi lascio trascinare per ore dai video e compro i libri che vengono promossi, anche se giuro sempre che quella è l’ultima volta.

Molte volte è successo di farmi freg***.

Partiamo dal presupposto che sono la “fantasiana” del team, svezzata da Dracula, cresciuta da Harry Potter, cullata da Acotar e traviata dalla saga di Anita Blake. Sono colei che se vede una saga corre senza fiato per averla e poi si lamenta della lunghezza e della lentezza dell’autrice nel pubblicare i seguiti. Questo secondo me, condiziona particolarmente i miei giudizi sui nuovi romantasy in uscita.

Anche in questo caso?

Beh che dire. Il potenziale a mio parere c’era tutto, miscelato ad una serie di cliché triti e ritriti che peccano ormai di poca originalità.
Tristezza per me.

Partiamo dal principio.

O meglio partiamo dalle cose che mi sono piaciute.

Il worldbuilding.

L’idea di fondo per me era meravigliosa.
Un sistema magico dove l’alchimia le fa da padrona? AMATO, anche se ovviamente molte cose non erano approfondite nè spiegate, ma spero che si rifarà nel secondo libro. Alla fine è pur sempre una saga e un primo libro solitamente è descrittivo.

I personaggi.

Posso dire che ho preferito quelli secondari ai principali?
Vi prego, lei mi stava antipatica dopo cinque pagine. L’ho trovata arrogante e fastidiosa. Lo so, perdo la pazienza facilmente, ma non dico che deve essere una Xena, ma almeno non così infantile.

Vi giuro mi irritava anche leggere solo il suo nome ma vabbè.

Parliamo del romance?
Che doveva iniziare da un enemies to lovers…sono una fan di questo trope, ma se gestito in un certo qual modo.
I due si odiano a primo sguardo senza un motivo apparente, ma sono follemente attratti l’uno dall’altra in un modo molto peculiare, boom all’improvviso senza una minima evoluzione o parte di congiunzione si amano.
WTF?
Mi sono ritrovata a sfogliare le pagine indietro cercando di capire quando e come fosse successo. Non voglio dire che nell’insieme non fosse piacevole, ma non meritava questo rumore dal mondo delle lettrici rispetto ad altri titoli più validi e meglio composti. Eppure eccoci qui.

Lo spicy era degno di nota. Molte scene, ben descritte, ma troppe rispetto al genere di cui stiamo trattando. Non è un dark romance, un erotic romance è pur sempre un romantasy di fondo. Molto in fondo.

Il colpo di grazia l’ho avuto con la nascita di una nuova specie: i vampiri-fae.
Cresciuta a colpi di Buffy e capelli ossigenati di Spike sono morta dentro al momento in cui ho capito la congiunzione genetica creata dalla Hart.

Angel si sarà venduto di nuovo l’anima dopo questa scoperta.

Che dire?

Non mi ha colpito nè tenuta incollata cosa che per me è essenziale. In un ottica generale ho percepito il tentativo della Hart di raccogliere tutti i tropes più amati in un calderone senza però prestare davvero attenzione né a come li mescolava né a quali usava.

A presto

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