Recensione del romanzo LO SCRIGNO DI PANDORA: IL PATTO secondo volume dell’omonima serie dell’autrice Melissa Spadoni.
Titolo: Lo scrigno di pandora: Il patto
Autrice: Melissa Spadoni
Editore: Self Publishing
Genere: Fantasy
Formato: Digitale e cartaceo – Disponibile in KU
Pagine: 440
Uscita: 18 Dicembre 2021
TRAMA
Dove eravamo rimasti?
Ah, sì. Giusto. Il super mega demone che, per errore, abbiamo liberato, portando sulla terra la prossima Apocalisse.
Oops!
A nostra discolpa, vi giuro che abbiamo fatto di tutto per evitare che accadesse. Persino lottare contro demoni inferiori e farci possedere da disgustosi parassiti. E ora ci rimboccheremo le maniche e troveremo un modo per rispedire quell’Adramelech nell’oblio da dove è venuto. E, ovviamente, salveremo anche Kyran. Ricordate Kyran? Lo stregone sbruffone, smisuratamente insopportabile e vanesio, ma anche mortalmente sexy? Ecco, proprio lui.
È svanito nel nulla, ma noi lo troveremo e lo libereremo. E per fare tutto ciò finiremo catapultati in luoghi che mai e poi mai avremo sognato di visitare e stringeremo alleanze che nemmeno nei nostri peggiori incubi credevamo possibili. Potrei andare avanti per ore, ma non voglio rovinarvi la strabiliante sorpresa che avrete nel leggere la nostra storia. Tutto ciò che posso dirvi, è che anche questo nuovo volume è pieno di magia, streghe, Wiccan, stregoni sexy, guardiani ancora più sexy, demoni strampalati, fate, segreti inconfessati e patti vincolanti.
Perciò, cosa aspettate? Sfogliate la prima pagina. Non ve ne pentirete, parola di Milo.
RECENSIONE
Il mio spirito di avventura mi ha spinto nella lettura di una trilogia Urban Fantasy scritta da Melissa Spadoni.
Melissa è una di quelle autrici che hanno un posticino riservato nella mia Top Ten; di quella che leggi tutto ciò che pubblica senza il bisogno di sfogliare la trama.
Anche se il fantasy non è il genere principale di Melissa, leggendo Lo Scrigno di Pandora – La Profezia, e questo secondo volume Il Patto, posso confermare con certezza e convinzione che nulla lascia intendere che siano in realtà i primi.
La trama è molto articolata e ricchissima di elementi, aneddoti e personaggi; per tessere le fila di questa trilogia non basta avere una fervida immaginazione, che senza dubbio appartiene a Melissa, ma anche molta ricerca e studio.
Diversi mondi si intrecciano, il culto Wicca, oracoli, stregoni, demoni, fantasmi e Fate. Parlando di Fate, abbandonate l’iconica Trilly, le fate sono delle vere arpie ricoperte di tulle d’edera e brillantini malefici! Non dite poi che non vi ho avvisato!
Vi anticipo che non essendo autoconclusivi non è possibile leggerli in modo indipendente. La conclusione del primo volume ci ha lasciato con il fiato sospeso e una sensazione di inquietudine. Il sexy stregone Kyran nelle infide mani di un potente stregone senza scrupoli, e la nostra Bow sempre più temeraria e determinata a salvare il suo amore.
Il neonato legame tra Bow e Kyran è stato fin da subito intenso e ardente, una connessione profonda che in poco tempo si è trasformata in un amore totalizzante seppur poco vissuto.
Non mi resta molto tempo. Ha ragione Adramelech. Lo so, me lo sento. Sono sempre più debole e tutto quello a cui riesco a pensare è Rainbow. Ai suoi occhi eterocromatici. A quella piccola efelide sul labbro pieno, carnoso. Al suo sapore di pesche. Penso a lei. Esclusivamente a lei e a quanto maledettamente l’amo. Merda! Io mi sono catastroficamente innamorato di Rainbow e la perderò prima ancora di avere il modo di dirglielo.
Nemmeno la forzata lontananza riesce a dividere la giovane wicca e il suo stregone. Bow è decisa a far di tutto per salvarlo anche a costo di scendere a patti con personaggi che non conoscono la lealtà e nessun remore nell’inganno.
Il tempo è il punto cardine che scandisce ogni decisione ed evento che Bow, i suoi amici e anche avversari dovranno affrontare. Il ritmo è meno incalzante del primo capitolo ma decisamente ricco di misteri, magia, nuove alleanze e ambigue amicizie. Non lo definisco un secondo romanzo “di passaggio”, perché ricco di avvenimenti basilari e necessari per l’intera storia.
La mancanza di Kyran si sente! Mi ero abituata alla suo essere tenebroso e impertinente, ai suoi occhi profondi solo per Rainbow, al suo legame sempre più fraterno con Milo e alla sua aura sempre meno oscura.
Non sono riuscita ad accontentarmi di Milo e Amias seppur posso definirmi una loro fan, li ho amati profondamente, soprattutto Amias e la sua voglia di voler abbandonare la tunica per abbracciare la cultura più convenzionale di Milo nonostante lui sia un fantasma. Molto moderno, ma pur sempre uno spettro.
Il mondo delle fate, gentilmente offerto da Melissa Spadoni, ne avrei fatto volentieri a meno, ma se il mio sentimento di diniego su questa razza è così vivido e reale, vuol dire che l’autrice ha fatto un buon lavoro su questo panorama poco fatato e tanto ambiguo.
La scrittura dell’autrice è fluida, curata e dai dialoghi semplici ma mai banali. L’intreccio dei personaggi è creato ad arte e risultano tutti ben definiti e congeniali al contesto.
Per riprendere ciò che vi ho anticipato dall’inizio, vi consiglio questa saga e vi esorto a leggere anche il terzo. Che deve ancora uscire, ovviamente, ma se è Melissa l’autrice non posso che spronarvi nella lettura ad occhi chiusi.
Buona lettura,
Barby