Un romanzo unico che ha rubato il cuore di molte e anche della nostra Ella che non ha esitato un attimo nel volerlo leggere.
Conoscendo l’autrice sapeva a cosa andava incontro e come una bambina emozionata non ha fatto altro che elogiare questo racconto. Finalmente oggi potrà svelarvi i suoi pensieri e adorazione per IL CUORE SBAGLIATO di Jennifer Hartmann!
TRAMA
Si è lasciato dietro anche un altro cuore: il suo.
So che è sbagliato. Non dovrei contattare il destinatario del suo cuore. Non mi aspetto nemmeno che risponda… ma c’è una parte disperata e contorta di me che spera che lo faccia.
Niente nomi reali.
Nessun dettaglio personale.
Solo una chiacchierata.
L’unica cosa che mi rimane di mio marito è dentro di lui.
ATTENZIONE: Questo libro tratta tematiche importanti e pesanti, come la perdita di una persona cara e il suicidio. Si consiglia una lettura responsabile.
RECENSIONE
“Ha amato e ha perso… E io ero perduto prima di poter amare.”
Ebbene, devo iniziare la recensione scusandomi con tutti gli autori e editori dei libri che leggerò dopo questo. Perché dopo la Hartmann il nulla, perché questo romanzo ha prosciugato tutte le mie emozioni e, in altra sede, i miei famigerati metri. Asfaltati, proprio.
Notavo, qualche tempo fa, che risulta sempre difficile scrivere una recensione per un libro che è piaciuto tanto, per uno che si è amato, rispetto ad uno con qualche pecca, perché in quel caso si vanno a cercare i punti di forza e si lavora su quelli. Ma qui c’è poco da lavorare, perché siamo a livelli talmente alti che c’è l’imbarazzo della scelta.
Allora dirò per me cosa funziona così bene in questo libro da renderlo così speciale: è originale. Tant’è che è stato difficile trovare dei veri e propri tropi. Ovvio, ci sono, come quello della ricerca del cuore trapiantato del caro estinto, ma è stato trattato in un modo originalissimo e per nulla scontato. Tant’è che mi sono chiesta per tutto il libro il perché di diverse cose. Poi è un inno alla vita, in qualsiasi modo. Sia quando questa se ne va, per un motivo o per l’altro, sia quando questa, inaspettata, ti cambia. È resilienza con la maiuscola e rappresenta tutto quello che io cerco da quando ho assunto il mio nome d’arte “Kintsugi”, ovvero quel modo di aggiustare le crepe della vita con la colla dorata, in modo che le cicatrici siano motivo d’orgoglio, bellezza, e non vergogna. Potevo dunque non amare ogni parola di questo romanzo?
“Una volta che vedrà le tue cicatrici, ti amerà ancora di più.”
Parker ha delle cicatrici di ogni tipo, se ne vergogna, ne ha quasi paura e, sopra ai trent’anni pensa di essere incapace di amare a causa di questi sfregi.
Melody è rotta, spezzata dalla morte dell’amato marito e vorrebbe farla finita.
Per questo i due s’incontrano nel modo più assurdo e al contempo speciale di tutti. In un gruppo di prevenzione al suicidio.
“Nessuna donna dovrebbe avere un nome come la musica e un viso come la poesia. È una contraddizione ambulante.”
C’è qualcosa che li avvicina e li allontana allo stesso tempo, mentre, contemporaneamente, due anime spezzate si scrivono delle e-mails alla ricerca di qualcosa di perduto, o mai avuto.
Non posso né voglio spoilerare molto della loro relazione, dell’evolversi e delle scoperte che entrambi i protagonisti fanno. Senza parlare dei personaggi secondari, tutti con uno scopo, un ruolo preciso e speciale. Persino un vecchio cane e un criceto.
«Non vuoi sentire la mia storia. Non è bella»
«Ciò non significa che non meriti di essere raccontata»
Nonostante la drammaticità della trama, i POV dei due protagonisti si rivelano divertenti, perché ci sono momenti in cui entrambi analizzano il loro comportamento riguardo a una situazione e questo è condito di autoironia coinvolgente, che alleggerisce la lettura e la rende fluida. Piacevole.
È un romanzo che si divora perché non annoia mai. Ci sono momenti della lettura, lo sappiamo, che fanno saltare qualche riga, sfido chiunque a dire di non averlo fatto almeno una volta, anche solo per saltare una parte particolarmente spaventosa o triste. Qui non accade. Mai. Anche quando le lacrime prendono il sopravvento.
“«Il fatto di non essere interessato a niente. Non preoccuparmene. Stare solo, per i fatti miei, e fregarmene del fatto che tu sia ancora in quel lago, con il cuore spezzato, o a casa a piangere fino ad addormentarti, pensando di non essere abbastanza brava per uno stronzo come me.»”
È una storia d’amore vera, reale, palpabile. Credibile e piena di speranza. Un messaggio sincero e concreto verso chiunque sia in crisi nella vita. Un messaggio sulla vita e sulla morte che porta a riflettere. Che coinvolge chiunque, anche i più ottimisti, così come rasserena i pessimisti.
Non riesco a trovare le parole giuste per dire quanto mi sia piaciuto questo romanzo, quanto mi abbia lasciato e quanto, finendolo, senta la nostalgia dei personaggi.
Così penso di usare le parole rubandole alla stessa autrice per definire questo libro, e ammetto che “Ogni parte sensibile di me piange di adorazione. Con gioia. Con amore” dopo averlo finito.
Perché per dirla con il protagonista Parker, leggere questo romanzo, “…è sembrata una dannata resurrezione.” (ma lui non parlava di libri!)
“«Quindi, credimi quando dico che sei più di una semplice voglia. Sei una fottuta rivoluzione.»”
Quest’autrice è la rivoluzione della narrativa rosa, la degna risposta ai detrattori del nostro amato genere, Incollats romantici, perché per me è stato un viaggio in una storia splendida, un’emozione, una resurrezione e una fottuta rivoluzione. Perché non manca di nulla, neanche del mio famoso minchiometro!
Ella