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Nulla sarà più come prima – Laura Nowlin

E’ ora di pranzo e Ella è pronta a grigliarsi le budella con il romanzo di Laura Nowlin dal titolo, NULLA SARA’ PIU’ COME PRIMA.

In tavola la recensione! 😀

Titolo: Nulla sarà più come prima

Autrice: Laura Nowlin

Editore: Newton & Compton

Genere: Young adult

Trope: Friends to lovers, passaggio all’età adulta, angst.

Lunghezza: 369 pagine.

Uscita: 4 luglio 2023

Link Amazon: Qui

 

TRAMA

Per tutta l’infanzia, Finn e Autumn sono stati inseparabili. Ma poi qualcosa è cambiato. O forse sono cambiati loro. Finn è uno dei ragazzi più popolari della scuola, sempre al centro dell’attenzione, mentre Autumn ama circondarsi di pochi amici fidati e preferisce i libri ai festeggiamenti sfrenati. Sono diventati praticamente due estranei, e finché sono a scuola fanno del loro meglio per ignorarsi. Eppure, Autumn sente ancora una strana sensazione ogni volta che sono vicini. Una specie di formicolio che risveglia in lei una vocina insistente: le cose sarebbero diverse, oggi, se non si fossero mai allontanati? Autumn sa bene che Finn è impegnato. E con Jamie, il ragazzo con cui esce, va tutto a gonfie vele. Eppure, non riesce a liberarsi di quella domanda insistente… Quando troverà la risposta che cerca, nulla sarà più come prima.

RECENSIONE

“«Allora, ragazzi, per voi qual è il senso della vita?» […]

«Io penso che sia amare veramente qualcuno prima di morire»”

Incollats Romantics, eccoci di nuovo qui a grigliarci le budella sul barbecue del quattro luglio, data d’uscita di questo romanzo scelta non a caso, almeno spero. O credo. No, non per la grigliata, ma perché la data ha un suo significato nel libro al di là della festa nazionale statunitense.

Questo romanzo è uno di quelli che io definisco “potenti”, non dal punto di vista di una qualche forza straordinaria, ma da quella del senso della vita che trasmette.

Phineas, detto Finny, e Autumn sono due bambini, prima, due adolescenti mentre, due ragazzi quasi arrivati al college, poi. Sono vicini di casa, figli di due migliori amiche, quasi sorelle nel cuore, “Le Madri” (voi non sapete l’effetto che ha avuto su di me questa definizione… per conoscerlo dovete cercare Ella sotto altra veste).

I due sono uniti da sempre praticamente dalla culla.

Ma ad un certo punto succede qualcosa. Crescono. E crescere significa non dividere più il letto, non condividere le medesime amicizie e prendere strade diverse anche per quanto riguarda le relazioni sentimentali.

“Tutto ciò che sanno è che lui è Finn Smith, il ragazzo più popolare della nostra classe, e io sono Autumn Davis, la ragazza di Jamie Allen che indossa le tiare, e questo è il modo in cui dovremmo parlarci, come se lui fosse un semplice compagno di classe e non ci fosse altro tra di noi.”

Questa citazione riassume in poche righe la descrizione dei protagonisti, così diversi, ma così uniti nel profondo; tuttavia, la loro relazione sarà per troppo tempo a tanti banchi di distanza nella mensa.

Diverse compagnie, una fidanzata per lui, un altro per lei.

Nel frattempo, e di contorno, si consumano le storie degli amici e delle rispettive famiglie, in una fotografia discretamente reale degli adolescenti americani.

“È cresciuto per riempire le parti di me che non avevo quando ero bambina. È cresciuto con ogni nuovo desiderio nel mio corpo e nel mio cuore, finché ogni pezzo di me l’ha amato. E quando lo guardo, non provo nessun altro sentimento.”

Ultimamente ho letto diversi romanzi con protagonisti diciottenni o attorno a quell’età. Ho fatto diversi paragoni tra libri con protagonisti coetanei a questi, come ad esempio “Bianca” di Ashley Jade, o “Oltre i limiti solo l’amore può salvarli” di Katie McGarry, e sono giunta alla conclusione che questa storia abbia molta verosimiglianza nelle dinamiche, forse un pizzico di meno nel modo di porsi e di pensare dei personaggi. Complice il fatto che il registro di scrittura di questo libro è molto originale, sembra un lunghissimo prologo a mo’ di diario, ma non di quelli che si scrivevano una volta, no, di quelli terapeutici che vengono prescritti dall’analista. Al contempo pare anche un lunghissimo soggetto cinematografico. Insomma, uno stile con pochissimi dialoghi, veloce, così come velocissima ne è la lettura, e che rallenta come un treno in stazione solo per alcune, fondamentali, scene.

Questo modo di scrivere mi ha messo una certa ansia, non saprei davvero definire se positiva o negativa. Perché sì, l’ansia può avere una connotazione positiva. In questo caso ha portato a mangiarmi il romanzo in un pomeriggio – ok, anche la mia amica BarbarAzza ha fatto la sua parte – e al desiderio di sapere cosa sarebbe successo.

“Phineas ha capito il mio nome prima di me. Il mio nome aveva ciò che il suo non aveva, associazioni, significati, una storia.”

Leggere questo libro è stata un’esperienza importante, sconvolgente, senza minchiometro ma con un piantometro a livelli premium, che mi ha portato a pensare alla vita ed a quelle domande che sembrano scontate, a volte angoscianti o viceversa noiose, ma che ci sono. Una storia che lascia interdetti, sconvolti e che non so come potrà sopravvivere nel BookTok, perché è davvero molto originale, veritiera. È uno scontro contro la realtà delle cose. Un invito a non lasciarsi vivere, a non accontentarsi, a non farsi trascinare dalle mode, dalle compagnie, da pensieri comuni appiattenti, ma essere sé stessi, con la tiara in testa come Autumn oppure no. A volte basta poco per sentirsi al sicuro.

“«E poi dici “giusto” come se fosse la cosa più naturale del mondo».”

Consiglio la lettura a chi sia pronto per un viaggio diverso dal solito romanzo. Diverso anche da libri di successo come quelli che ho citato poco fa, ma allo stesso modo emozionante così tanto da devastarti.

Ella

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Comments1

  1. Ciao Ella…. la tua bio mi ha fatta sorridere. Io di anni ne ho anagraficamente uno meno di te, in questo periodo me ne sento 98/99, fisicamente forse anche 120. Psicologicamente 145 in decomposizione.
    Ho letto questo libro e mi è piaciuto molto, mi ha anche fatta piangere a dire il vero, ma, come dice mia madre “ho le lacrime in tasca”, ergo… ci vuole davvero molto poco.
    Mi ha fatto riflettere una cosa che hai detto e in cui mi riconosco moltissimo. Quest’anno, scrivo a giugno inoltrato, sono già arrivata a 28 libri letti. Che, sono sincera, sono quelli che leggo in poco meno di un anno di solito.
    Quest’anno, oltre ad essere Bisestile (anno bisesto anno funesto) e quindi sfigatissimo, è anche un anno molto difficile per me. E’ mancato all’improvviso il mio papà. 68 anni, si è addormentato e se n’è andato così, senza disturbare.
    Va beh… trauma a parte, mi sono resa conto che in lettura è l’unico momento in cui vado via dalla disperazione e dal lutto. E’ un momento in cui sono qualcun altro e non è successo a me. Mi riconosco molto nella tua descrizione.
    Quindi ecco, volevo condividere questo mio pensiero.
    Grazie a tutte voi per questo sito fantastico!!!!

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