Torna in Italia, grazie ad Always Publishing, l’autrice bestseller CD Reiss con Crowne of Lies. Bugie d’amore, il secondo libro autoconclusivo della serie Crowne Brothers.
E non non ci lasciamo sfuggire un’occasione così! Ella l’ha letto in anteprima e proprio oggi, nel giorno di uscita di questo romanzo, ci dirà cosa ne pensa. 🙂
Titolo: Crowne of lies.
Serie: Crowne Brothers #2
Autrice: C. D. Reiss
Editore: Always Publishing
Genere: Contemporary romance
Trope: Fake marriage, spicy.
Lunghezza: 376 pp.
Data di uscita: 8 settembre 2023
Link Amazon: https://www.amazon.it/Crowne-lies-Bugie-damore-Brothers-ebook/dp/B0CHB7LFZ2/
TRAMA
Anche uno scaltro accordo d’affari può trasformarsi nel più fortunato dei matrimoni!
Logan Crowne è un uomo d’affari tutto d’un pezzo e si sta preparando da anni al momento in cui succederà all’amato padre al vertice dell’impresa di famiglia, le Crowne Industries. Ha lavorato sodo, ha sottratto tempo alla sua vita privata, ma possiede il carisma e le capacità per diventare la persona adatta ad un ruolo così importante. Tuttavia, non ha considerato un aspetto fondamentale: i suoi genitori, felicemente sposati e capostipiti di una numerosa famiglia, desiderano la sua felicità personale più che la sua realizzazione nel mondo degli affari, e così decidono di affidargli il posto di comando solo se si innamorerà e si sposerà.
Ella Papillion, da sempre uno spirito ribelle, sta attraversando un periodo complicato. La sua perfida matrigna ha affondato le grinfie sull’amato brand di alta moda ideato dal padre, rilegandola a un ruolo marginale e avvilente, e il collettivo di artisti indipendenti con cui collabora ha appena messo in scena l’ultima istallazione, lasciandola priva di idee e con mille dubbi sul proprio talento artistico. Trovare i soldi necessari per poter rilevare la casa di moda di suo padre potrebbe ridarle la prospettiva giusta per rimettersi sulla retta via e ritrovare l’ispirazione per la sua arte, ma dove trovarli?
Complice un’amica comune, Logan e Ella — all’apparenza completamente diversi, ma accomunati dalla medesima ambizione — potrebbero aiutarsi a vicenda. Un anno di matrimonio per ottenere entrambi ciò a cui puntano. Un anno di inganni e bugie, per apparire innamorati e felici. Un anno di attrazione bollente da reprimere per non perdere di vista l’obiettivo finale. Un anno per non cedere ai sentimenti e non farsi spezzare il cuore. Un anno per non innamorarsi. E se Logan e Ella si stessero solo raccontando l’ennesima bugia?
RECENSIONE
“Scriverò il tuo nome in ogni angolo del mio mondo.”
Car* Incollats Romantics, eccoci tornati nel mondo dei fratelli Crowne. Chi ha letto il libro precedente su Byron ricorderà sicuramente che Logan è uno che lascia il segno. Impatta subito e incuriosisce. Affascina, insomma.
“Logan era leale, affidabile e sincero anche quando mentiva.”
Bellissimo e intrepido uomo d’affari, non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. E quello che desidera, Logan Crowne lo ottiene.
Così sarà anche quando per lui si riterrà urgente trovarsi una moglie. Una da tenersi accanto almeno un anno. Una che dia un fremito speciale alla madre riconoscitrice indiscussa dell’amore vero.
Perciò, prima chiede ad un’amica abituata sempre a uomini sbagliati e impegnati, quando questa rifiuta però, gli consiglia Estrella – Ella – Papillon. E sapete già che una che si chiama Ella è garanzia di pepe.
Inizio dei dieci secondi autoreferenziali.
Leggendo questo libro mi sono emozionata parecchio, perché ogni volta che Logan parlava un po’ pepato rivolgendosi a Ella mi sentivo abbastanza presa in causa. E fa ancora caldo… non so se mi spiego…
Mani a ventaglio.
Fine dei dieci secondi autoreferenziali e di crisi di mezz’età.
“Cinica al quarantacinque per cento. Pessimista al trentacinque per cento. E per il restante venti per cento, era una perfetta figlia di Los Angeles.”
Ella, dal canto suo, è nata e cresciuta ricca, ma poi si è ritrovata sola a gestire la casa di moda di suo padre assieme alla matrigna Bianca con la quale non va d’accordo per i soliti motivi che vedono la seconda moglie come un rimpiazzo della prima e, chiaramente, qualcuna che vorrebbe oscurare anche il ricordo della vera madre. Per questo motivo, questa rivalità e voglia di rivalsa, Ella accetterà la proposta di sposare Logan, a patto che lui compri le azioni della casa di moda Papillon
“Noi due eravamo nati sullo stesso pianeta, io però ne ero stata espulsa abbastanza presto da sapere che non era l’unico del sistema solare.”
I due si piacciono, c’è chimica, attrazione, anche se sono molto diversi. Logan è un uomo elegante, raffinato, perfetto nei suoi completi scuri su misura. Ella è artista e anche un pizzico artistoide – un po’ un cliché sugli artisti – con piercing al naso e un look da ragazza di strada. Sicuramente nessuno si aspetta che due come loro possano avere qualcosa in comune. Per questo non convincono molto, anche se, apparentemente, tutti se la bevono.
Ma alle spalle fioccano scommesse di ogni sorta su questo matrimonio.
“Quando ti chiederanno perché ti sei innamorata di me, potrai raccontare di questo bacio.”
Come dicevo, la chimica tra i due non manca, il minchiometro è premiato, ma entrambi i protagonisti sanno che la via del cuore passa anche attraverso il sesso. Il rischio che uno dei due si affezioni e voglia di più rispetto ai patti stabiliti è grande, allora, per non soffrire è meglio… soffrire.
“Stare lontano da lei sarebbe stato difficile il primo giorno, e impossibile il terzo.”
È vero che Logan ed Ella sono diversi, ma questa diversità potrebbe essere anche ciò che va a completare l’una con l’altro. Basta sapersi incontrare a metà strada, ma questo è difficile da accettare se non si è disposti ad accogliere i propri sentimenti.
«Non c’è solo il vuoto»
«Ma il vuoto va riempito con le cose giuste»
Così passano sei mesi che, se partono di fuoco con dei buoni presupposti, viene tirato il freno a mano in corsa con un testacoda sentimentale non da poco e una sofferenza notevole da parte di tutti e due.
“Ero stata investita da un matrimonio in corsa e ancora mi preoccupavo di quello che stavo facendo prima dell’impatto.”
Nell’insieme il romanzo è molto scorrevole, anche se un po’ a singhiozzo, perché si potrebbe definire diviso in quattro parti: la prima è quella dei patti, dell’entusiasmo iniziale in ogni senso – anche spicy – poi c’è la parte più noiosa, forse, anche per chi la vive, ovvero il vissuto del matrimonio fasullo da separati in casa (anche se c’è un salto di sei mesi, si percepiscono la noia di Ella e la frustrazione di Logan); a seguire la svolta in positivo e poi il colpo di scena che porta all’ultima parte ovvero quella risolutiva.
“Tutti vogliono la Ella cattiva. La Ella cattiva ha talento, è reale. La Ella cattiva crea cose così interessanti che noi possiamo guardare da lontano, dove siamo al sicuro e non corriamo il rischio di sporcarci.”
Questa citazione è per me. Non solo descrive la protagonista del libro ma anche la recensora del caso, perché quello che sto per dire è un po’ da “Ella cattiva”.
C’è qualcosa in tutto il libro che non mi ha convinto. E questo qualcosa è l’empatia con la protagonista che, anche se si chiama Ella – arma a doppio taglio forse – anche se ha delle caratteristiche interessanti: non è la protagonista acqua cheta che logora i ponti, è tosta, volitiva, anche se piena di debolezze, rimorsi, rancori, rimpianti, non sono riuscita a digerirla del tutto. Mi ha un po’ infastidito il modo in cui incolpa Logan di tutto il suo stato d’animo. Il fatto che lui faccia di tutto per cambiare per lei, anche se magari lo dimostra a modo suo, con buone dosi di sesso; anche quando è chiaro che la ami, gliene fa una colpa. Insomma, va bene il girl power, ci mancherebbe altro, va bene scegliere di portare il proprio cognome anziché prendere quello così annichilente del marito (un particolare che in America pare importare parecchio), ma secondo me esagera. E l’autrice se ne accorge perché sente il dovere di scusarsi nelle note finali. A modo suo. Secondo me, essere femministe e femminili non è un ossimoro. Ella, in alcuni punti, ho avuto la sensazione che volesse far pagare a Logan una discriminazione sociale di cui lui non ha colpa, ma che rappresenta nell’immaginario collettivo perché maschio e di potere. Quando lui è, invece, qualcuno che dà speranza che ci sia ancora qualche uomo buono, appassionato e generoso al mondo. Una specie che parrebbe, vista la cronaca, quasi in estinzione.