Ella ci porta in un’altra epoca dove era decisamente tutto più difficile, come la Seconda Guerra Mondiale e ci porta anche nella parte più contemporanea del nostro tempo, lo fa raccontandoci con le sue parole il romanzo di Daisy Wood dal titolo: LA LIBRERIA SEGRETA DI PARIGI.
Titolo: La libreria segreta di Parigi
Autrice: Daisy Wood
Editore: Newton & Compton
Genere: romance storico
Trope: Seconda Guerra Mondiale, amore per i libri, Parigi, alternanza ieri/oggi.
Lunghezza: 371 pagine
Data di uscita: 4 aprile 2023
Link Amazon: https://www.amazon.it/dp/B0BXVX18T4
Trama
Per sfuggire agli orrori di Auschwitz non resta che un nascondiglio…
È il 1940 e i nazisti stanno occupando Parigi. Inizia la caccia agli ebrei che devono trovare in fretta un modo per salvarsi. Gli abitanti sono spaventati e in molti assistono in silenzio alle deportazioni verso Auschwitz. Ma Jacques Duval non riesce a rimanere indifferente e così decide di nascondere nel magazzino della sua libreria alcuni di loro, mentre la moglie Mathilde si unisce alla Resistenza. In un’epoca buia di orrori e incertezze, le loro decisioni potrebbero condizionare profondamente il corso degli eventi.
2022. Juliette e suo marito arrivano a Parigi per una gita romantica, in cerca della misteriosa piazza raffigurata nel quadro della nonna di Juliette, Mémé. Con il passare dei giorni, Juliette si accorge però che qualcosa fra lei e l’uomo che credeva di amare si è incrinato. Quando scopre di essere stata tradita, decide di mettere un punto alla loro relazione. Ha voglia di un cambiamento e il destino le facilita le cose: quando si imbatte in una piccola libreria abbandonata in vendita, decide di cogliere quell’opportunità e di rimanere a Parigi. Il fascino della libreria travolge Juliette in un vortice di incontri e misteri provenienti dal passato. E, forse, sarà in grado anche di riportare l’amore nella sua vita.
Recensione
Ultimamente mi sono ritrovata a leggere diversi libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, di tutti i generi, sia notizie storiche reali, sia romanzi. Finzioni che partono da uno o più fatti veri e dai quali scaturiscono delle storie che possono essere più o meno verosimili.
Questo è basato su quello che ormai è diventato un tropo che definirei “Miep Gies”, dal nome della più nota fra coloro che hanno nascosto i Frank del celeberrimo e struggente diario; ovvero, storie laddove i protagonisti nascondono persone in fuga dai nazisti, che siano ebrei o inglesi o perseguitati dai tedeschi in generale.
Questa storia inizia con una dedica che racconta solo una minima parte del romanzo:
In memoria degli oltre undicimila bambini ebrei arrestati in Francia tra il 1942 e il 1944 e deportati nel campo di concentramento di Auschwitz in Polonia dove sono stati assassinati.
Una dedica ad una tristissima pagina della storia che l’autrice ha voluto cambiare almeno in parte salvandone alcuni.
Ma il romanzo è strutturato in due momenti differenti, un’alternanza tra passato e presente.
Per quanto riguarda la parte contemporanea, confesso che ho fatto un po’ fatica ad entrare in empatia con i personaggi, come del resto a comprendere l’espediente per inserire la storia, anche questo direi una sorta di tropo, ovvero: gli eredi, o qualcuno nel futuro, a seguito di un’eredità, partono alla scoperta del passato anche se questo pone a fare un viaggio dagli Stati Uniti a Parigi, come la protagonista Juliette, che parte per un viaggio col marito Kevin nella ville Lumière e scopre una libreria speciale cui s’interessa grazie ad un dipinto di sua nonna. Ma scoprirà anche che il marito la tradisce, dopo molti anni di matrimonio e due gemelli, un maschio e una femmina, oggi ventitreenni.
«Mio padre è in piena crisi di mezza età», era stato il commento di suo figlio. «Il prossimo passo sarà un tatuaggio».
Juliette, scoperto il tradimento con la vicina di casa, rimanda Kevin in America e lei decide di restare in Francia e ricostruire la propria vita, forte anche del fatto che i gemelli sono ormai indipendenti.
Qui incontra Nico, e con lui inizia un’amicizia contrastata, ma galeotta è la libreria che lei, nel corso dei mesi, riesce ad aprire… Libreria che ha un passato importante.
E qui entra in scena la parte della Seconda Guerra Mondiale, Jaques, il precedente proprietario di quella libreria, la sua storia d’amore con Mathilde, in netto contrasto con quella di Juliette.
La notte sogna di prenderla tra le braccia per varcare la soglia della Page Cachée, mentre nella realtà non ha nemmeno mai osato baciarla per paura di rovinare la loro amicizia.
Jacques, una volta scoppiata la guerra, ne paga le conseguenze dapprima dovendo togliere dalla vendita diversi libri, poi allontanandosi dall’amata moglie, fino ad usare la libreria per nascondere persone braccate dai nazisti.
Con il passare degli anni e il peggiorare della guerra, Jacques inizia a raccogliere e salvare bambini ebrei dalla deportazione, aiutato dalla signora Bourdain, la concierge:
«Da dove arrivano questi bambini?», chiese Madame Bourdain. «Me li hanno dati le madri», rispose Jacques cullando la neonata che strillava. «Ha saputo? È iniziato il rastrellamento».
Non spoilero cosa succederà, ma ovviamente, col proseguire della lettura, passato e presente s’intrecceranno sempre di più e le vicende dei protagonisti del passato si andranno a congiungere con quelli del futuro.
Il romanzo ha un ritmo discreto, per i miei gusti all’inizio c’è troppa lentezza e disequilibrio tra passato e presente, mentre nella seconda metà del libro si entra molto meglio nelle storie degli anni Quaranta e del 2022. Tuttavia, per gli amanti dei romanzi di questo genere è sicuramente un must have.