Titolo: masaki
Autrice: Diana D.P.
Editore: Self Publising
Serie: Darkblood Project, vol. 2
Genere: romance MM contemporaneo/distopico/azione
Data di pubblicazione: 11 novembre 2024
Pagine: 300 circa
TRAMA
Dopo i mesi di relativa serenità a Kalispell, la copertura di Jackson, Gabriel e
Masaki è saltata e i tre fuggitivi devono trovare un modo per salvarsi la vita.
Masaki è dilaniato dai sensi di colpa. Consapevole di essere uno dei responsabili del
pasticcio in cui si trovano, dopo la fuga dalla struttura del Nevada in cui erano prigionieri,
non ha fatto che studiare un sistema per ricreare il sangue sintetico necessario per evitare
che le inevitabili crisi di astinenza diventino incontrollabili. Costretto a fuggire in piena
notte con i suoi compagni e potendosi portare dietro solo lo stretto necessario, Masaki
teme di non riuscire a riprodurre il composto da poco testato su se stesso. La tensione è
alle stelle, ma la freddezza e la lucidità – le sue armi più potenti – gli permettono di rimanere
lucido in una situazione così difficile. Finché l’agente speciale Lennart Clausen non sbarra
loro la strada e Masaki è obbligato a fare i conti con la propria vulnerabilità emotiva.
Lennart Clausen vanta una carriera ineccepibile nello Special Operations Group (SOG)
ed è considerato uno degli agenti più capaci della sua unità. Abituato ad azioni segrete e
ad alto rischio, non si pone molte domande quando viene convocato per un’altra missione.
Tuttavia, si rende conto ben presto che non si tratta dei soliti ordini. Gli viene chiesto,
infatti, di scovare ed eliminare tre civili che rappresentano un pericolo per la sicurezza
nazionale. Quando fra i documenti che gli vengono forniti legge il nome del rigido ma
brillante ragazzo che aveva conosciuto al College, il suo intuito lo mette in guardia. Cosa
si cela davvero dietro quella missione?
Né Lennart né Masaki avevano pensato di incontrarsi di nuovo, meno che mai in
circostanze così complicate. La forte attrazione fra loro, poi, complica ulteriormente la
situazione e fidarsi l’uno dell’altro non è affatto semplice.