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Hate me – Ashley Jade

Estratto in super anteprima del romanzo HATE ME di Ashley Jade, autrice ancora inedita, ma non disperatevi perchè presto arriveranno anche in italia i suoi romanzi!

Titolo: Hate Me

Autrice: Ashley Jade

Serie: Autoconclusivo

Formato: Ebook e cartaceo

Data di pubblicazione: 28 Gennaio

TRAMA

Sono i sussurri nell’oscurità che non puoi ignorare.
Il bullo da cui non puoi scappare.

Sono il tormentatore che rende la tua vita un inferno vivente.

Il cattivo che ami odiare.

Sono il vizioso fratellastro che dorme nella stanza accanto.

Quello che conosce tutti i tuoi segreti.

E non mi fermerò davanti a nulla pur di fartela pagare.

ESTRATTO

Stringendo la presa, mi accompagna in quello che sembra essere un guardaroba.

“Ma che diavolo…?”
“Mettiamo in chiaro una cosa” ringhia, mettendomi all’angolo finché la mia spina dorsale non incontra una fila di cappotti. “Il fatto che la puttana di tua madre sposi mio padre non cambia nulla tra di noi.”
Mi viene quasi da ridere, perché questo nuovo accordo mi piace meno di lui.
Tuttavia, è comico quanto ciò gli stia arruffando le piume.
“Aw, qual è il problema, Trenton?” Io insulto. “Hai paura che…”
Le parole mi muoiono in gola quando una mano mi sbatte sulla bocca e l’altra mi aleggia sopra la gola, minacciando di stringere. “Non ho paura di niente, Randagia.”
Pronuncia l’ultima parola con così tanto veleno che quasi sussulto. Di tutti i soprannomi crudeli che Knox mi ha dato nel corso degli anni, questo fa più male.
Perché è la verità.
Da quando mio padre è morto, mi sono sentita persa e abbandonata.
Come un gattino che si è smarrito e non troverà mai casa perché non appartiene a nessun luogo.
Si avvicina, il suo sguardo spietato scava un buco attraverso di me. “Ma tu dovresti.”
Un brivido mi corre lungo la schiena, non solo per le sue parole minacciose e l’ostilità con cui sono intrise… ma per il modo letale in cui mi guarda.
Come se stesse contemplando il metodo migliore per uccidermi e smaltire il mio corpo in seguito.
Ho sentito tutte le voci che girano a scuola.
Sua madre è stata assassinata quando lui aveva tredici anni…
E suo padre lo ha mandato in un istituto psichiatrico per un anno mentre lo copriva.
Perché è stato Knox a farlo.
Le persone non erano terrorizzate da lui solo perché era un bullo che si divertiva a terrorizzare gli altri.
Erano terrorizzati perché era un vero psicopatico capace di omicidio.
Fino ad ora, non ero sicura di credere ai pettegolezzi.
Col suo metro e ottanta torreggia sul mio metro e sessantadue, ma mi costringo a sbirciare verso l’alto e guardarlo dritto negli occhi. “Va’ all’inferno.”
In fondo sono pietrificata da questo pazzo, ma mi rifiuto di lasciarglielo vedere.
Mi si blocca il respiro quando preme il corpo contro il mio e la mano che incombe sulla mia gola si contrae. “Io vivo lì.”
Vivere? Direi più comandare perché, per quanto mi riguarda, è il diavolo.
La mia replica cade nel dimenticatoio però, quando si china e la sua bocca sfiora la mia.
Sto per chiedergli che cazzo sta facendo, ma un morso tagliente mi colpisce la carne quando i suoi denti mi stringono il labbro inferiore e sento un accenno di rame.
Cerco di allontanarmi, ma questo non fa che peggiorare il dolore.
Pensando velocemente, gli ficco un ginocchio nelle palle.
Con un grugnito irritato, alla fine molla la presa.
Mi aspetto che sia incazzato, quindi mi preparo, pronta a un altro attacco, ma con mia sorpresa nella sua espressione c’è una traccia di divertimento.
La sua lingua schizza fuori, e vedo il luccichio del metallo del piercing mentre si asciuga il sangue raccolto sul labbro. “Benvenuta in famiglia, sorellina.”

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