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Sequel, Reboot, Remake… voi da che parte state?

Il covid ha fatto si che tantissime persone si siano approcciate in maniera del tutto nuova a film e serie tv, mentre i divoratori sono diventati avidi di puntate. Io rientro nella seconda categoria da semplice appassionata, sono diventata una vera e propria mangiatrice seriale di serie e film. Sono abbonata a tutto.  

Quando dico tutto intendo davvero tutto: Netflix, Amazon prime video, Now Tv, Disney plus… solo alcuni non sono ancora entrati nel mio carnet di ballo cinematografico. Questa mia follia mediatica mi permette di fare un’osservazione, che sicuramente non sarà sfuggita anche a voi. Nell’ultimo anno la produzione di film e serie non è solo aumentata, ma anche triplicata. Nuove produzioni hanno fatto il loro ingresso sulla scena, ma non è su quelle che è caduto il mio occhio di falco. Bensì sui mille sequel, reamke e reboot che sono comparsi come per magia.

Prima di proseguire vorrei spiegare la differenza per i neofiti di questa categoria. 

Sequel: (seguito) si usa per definire un film che racconta i fatti posteriori ad un’altra pellicola. Il sequel è l’opposto del prequel. 

Reboot: (letteralmente “riavvio”), si usa per quei film che vogliono dare un nuovo aspetto a tematiche di vecchia data. Il reboot può essere un remake o un prequel ma a volte può dare vita a film/telefilm completamente diversi.

Remake: (rifacimento) si usa per definire un film che rifà (più o meno fedelmente) una vecchia pellicola.

Per quanto riguarda i sequel non mi sento né di condannare né di elogiare. Se ben fatto è colpo grosso, in caso contrario sono una di quelle che sostengono la teoria “era meglio non vederlo”. Ma diciamolo sono sempre esistiti e in alcune situazioni sono anche meravigliosi. Danno quel tocco in più indispensabile!
Qui voglio portarvi l’esempio dell’ultimo nato in casa “NOW TV”.


Dopo sei stagioni, due film che hanno fatto incassi esorbitanti al botteghino tornano sulla scena le ragazze mondane più strepitose di sempre in “And just like that…”. Posso anche apprezzare l’idea. Posso anche volerla perché quando terminò la serie mi sembrò di abbandonare e dire addio a delle amiche che mi avevano fatto ridere, commuovere, innamorare. Lo ammetto alla notizia di un sequel mi sono emozionata e spaventata. Uscita il 9 dicembre e armata della mia copertina di pile e cioccolata calda mi sono posizionata davanti lo schermo. Tolta Samantha che la sua non presenza per me era già un colpo duro da digerire, con  due puntate mi hanno scioccata. Due puntate sono troppo poche per dare un giudizio definitivo, ma sono traumatizzata. Continuerò a vederlo? Certo sennò che ossessiva sarei, ma di certo non sono entusiasmata da ciò che stanno proponendo. 

Anche sui remake è sempre un colpo di fortuna: bisogna riuscire a riportare fedelmente una storia dandogli quel tocco in più che lo rende migliore della precedente uscita. I film di Jane Eyre li ho visti tutti e li ho amati tutti. Quelli de La fabbrica di cioccolato, stessa cosa. La bella e la bestia un po’ meno, la Disney ha risollevato la situazione. 

Quelli che metterei al rogo sono i REBOOT. Lo so sono molto netta su questo, ma fin’ora ragazzi non ce ne è stato uno e dico uno che io sia riuscita ad apprezzare e ad amare.
Ovviamente ogni teoria va accompagnata con degli esempi… eccomi sono pronta. 

Un cult che ha fatto la storia delle serie tv come “Streghe” con 8 stagioni, iniziata nel lontano 1999 su rai due (in America l’anno precedente mi sembra) lo riproponi come reboot. Prendi la storia di base, la stravolgi, ne cambi le relazioni, ne cambi lo svolgimento e il rapporto alla base sul quale si fonda l’intera serie e no. Mi spiace vostro onore mi oppongo. Forse se non si basasse su una serie che ha fatto milioni, se non più, di fan in tutto il mondo potrei anche apprezzarne la trama, le protagoniste… no okay non potrei mai. Chi mi conosce e segue da tempo sa benissimo che di solito non sono così definitiva nelle mie “umilissime recensioni”, ma per me è un grosso NO. NON CE LA POSSO FARE. Una delle poche serie abbandonata dopo appena una decina di puntate. 

 

Vogliamo continuare con qualcosa di più attuale?

GOSSIP GIRL. Nella serie originale non tutte le stagioni hanno avuto lo stesso impatto mediatico, ma di certo non possiamo considerarla una delle serie più coinvolgenti della nostra generazione. Sono abbastanza vecchietta da averla vista in età quasi adulta. Diciamolo insieme come un mantra non esiste gossip girl senza Blair Waldorf e Chuck Bass. Ho apprezzato nella nuova serie l’impronta di attualità con i temi delle influencer, della forte presenza femminile, dei bei vestiti, delle serate sfrenate, del tema dell’omosessualità e della bi-sessualità e anche dell’introduzione di instagram come portale principale, ma niente il mio mantra si impatta sulle note positive e colpisce senza pietà. Altro grosso no. 

E allora perché li guardiamo se abbiamo dei giudizi così severi alla base che ci rendono anche un po’ prevenuti? La nostalgia ci spinge a guardarli, ma è anche il motivo per cui inevitabilmente ci deludono. 

E voi cosa ne pensate?

A presto 

 Una Mik agguerrita. 

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