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Someday, Someday – Emma Scott

Quanto a lungo sei disposto ad aspettare per il vero amore?

 

Max Kaufman è stato cacciato via di casa da adolescente e da quel momento la sua vita è stata una battaglia in salita. Dalla tossicodipendenza al vivere per strada, dalla guarigione all’iscrizione alla scuola per infermieri, ha passato gli ultimi dieci anni a ricostruire la percezione che aveva di se stesso. Ora ha trovato lavoro come badante personale di Edward Marsh III, presidente e amministratore delegato di una delle compagnie farmaceutiche più grandi del mondo. Max ben presto impara che l’impero multi-miliardario di Marsh è una rete incrostata di oro e diamanti piena di segreti e bugie.

Più a lungo Max vive e lavora con la famiglia Marsh, più stretti i segreti si aggrovigliano attorno a lui. E il suo cuore – dopo tutta la fatica fatta per proteggerlo – cade dritto nelle mani del freddo, distaccato e bellissimo figlio di una dinastia…

Silas Marsh è destinato a ereditare il patrimonio di famiglia, ma suo padre ha deciso che il suo erede debba essere il figlio “perfetto”. Prima che Silas possa prendere in mano la compagnia e porre fine alle sue losche pratiche commerciali, deve dimostrare di essere all’altezza… e negare la sua vera natura.

Silas deve decidere: opporsi a suo padre rimanendo fedele a se stesso e agli innegabili sentimenti che prova per Max. O pretendere di essere qualcuno che non è solo per poter ereditare tutto. Anche se ciò significa sacrificare l’occasione di un vero amore e di essere felice.

Buon pomeriggio cari lettori!

In quest’ultimo giorno del 2019 vi parlo in anteprima di un libro speciale: SOMEDAY, SOMEDAY di Emma Scott, uscito in lingua inglese il 24 Novembre.

Come ormai saprete bene, la Scott è una delle mie autrici preferite in assoluto; ogni suo romanzo è per me magia pura, e anche questo non è stato da meno!

Parto col dire che, stavolta, l’autrice si è cimentata in un gay romance (un M/M). Era la prima volta che leggevo un romanzo di questo tipo, non sapevo se sarei stata in grado di apprezzarlo al 100%, ma di una cosa sono stata certa fin da subito: se lo scriveva la Scott, dovevo leggerlo!!

Era forse l’unica che poteva “iniziarmi” a questo tipo di storie d’amore, perchè il suo modo di scrivere, i suoi personaggi sempre indimenticabili, il suo essere mai volgare e descrivere le scene più sensuali in un modo davvero delicato, hanno fatto sì che io potessi amarlo!

Avevo già “incontrato” uno dei protagonisti, Max Kaufman, nel romanzo Forever Right Now e mi era stato simpatico da subito. Qui ho avuto l’occasione di conoscerlo più a fondo e scoprire un giovane uomo segnato dal passato, da scelte difficili e sbagliate, che a sedici anni è stato buttato fuori di casa dal padre perchè l’aveva beccato mentre baciava un ragazzo in camera sua, e che ha dovuto arrangiarsi in tutto e per tutto. Una vita davvero dura, quella di Max, che però il destino ha messo sulla strada di un signore di nome Carl, un agente di polizia, che l’ha preso a casa sua e l’ha tolto dalla strada. Da lì Max troverà la propria redenzione, studierà per diventare infermiere e ben presto si ritroverà a lavorare per Edward Marsh, magnate della Marsh Pharma, un colosso farmaceutico.

Nessuno dovrà sapere per chi sta lavorando Max, gli infermieri che ruotano attorno a Marsh dovranno tenere il segreto professionale sulla sua sclerosi multipla affinchè non giunga voce ai tabloid americani.

Max è inoltre dedito a fare da tutor e a tenere discorsi nelle riunioni degli alcolisti anonimi e di persone che hanno avuto problemi con la droga, essendoci passato lui in primis. È lì, infatti, che incontrerà un misterioso ragazzo che se ne starà spesso in disparte, con un cappuccio sulla testa e gli occhiali scuri e che Max ribattezzerà “Hot Unabomber”. Non sa niente di questo ragazzo, non sa perchè partecipi a questi incontri, se non ha mai intenzione di farsi avanti e parlare o raccontare la propria storia. Quello che sa è che è bellissimo, austero, vestito da capo a piedi con abiti firmati e orologi costosi, nonostante cerchi di coprirsi come meglio può. Immaginate la sua sorpresa quando se lo ritroverà dentro la casa dei Marsh. Perchè il misterioso Unabomber altro non è che Silas Marsh, uno dei due figli di Edward.

Silas è molto diverso da Max. In primis per il ceto sociale. Ma anche lui ha un passato difficile, e come Max deve fare i conti con un padre che non ha mai voluto accettare che lui fosse gay. Nonostante Silas non abbia mai fatto coming out, il padre ha sempre sospettato che fosse omosessuale, per questo a diciassette anni decide di spedirlo a Chisana, in Alaska, per sei mesi. In quel posto Silas subirà abusi, violenze, vessazioni di ogni tipo, in una sorta di “campo di sopravvivenza” assieme ad altri ragazzi. Si convincerà di essere “sbagliato”, dopo un vero e proprio lavaggio del cervello, e di dover amare una donna, non un uomo perchè è quello che fanno le persone “normali”. E qui devo dire che, mentre leggevo certe atrocità, mi si è accapponata la pelle. È impensabile che al giorno d’oggi esistano ancora persone che non possono esprimere la loro vera natura, che non possono decidere chi amare, con chi passare il tempo, cosa fare della propria vita. La cosa più brutta è quando è la tua stessa famiglia a ripudiarti. Essere gay è un crimine? Non credo proprio.

Questo libro mi ha aperto un mondo. Un mondo brutto, oscuro, ostile, difficile, che mi ha fatta piangere ed emozionare. Max e Silas sono due anime sole e perse che si sono trovate. Nonostante Silas faccia di tutto per far credere di essere etero e abbia anche una fidanzata (ovviamente finta) solo per compiacere il padre e riuscire ad avere il posto come amministratore delegato dell’azienda di famiglia, Max vedrà oltre. Le sensazioni che prova in sua presenza non possono essere così sbagliate, non può essere che Silas non senta ciò che sente lui quando sono insieme.

Ho amato questo romanzo dalla prima all’ultima pagina. È stata una corsa sulle montagne russe, il batticuore mi accompagnava a ogni capitolo, insieme a un mega sorriso che mi si stampava perennemente in faccia. Ho adorato anche i personaggi secondari della storia, in particolare Eddie, il fratello di Silas che soffre di autismo e che lui ama e protegge con tutte le sue forze e che lo aiuterà a ritrovare se stesso; e che dire di Faith, la finta fidanzata di Silas? Un personaggio divertente e ironico che mi ha saputo strappare sempre un sorriso e che, nel suo piccolo, ha aiutato questi due ragazzi ad avvicinarsi l’un l’altro e a lottare per il loro amore.

Non voglio svelarvi ovviamente come andrà a finire con le rispettive famiglie di Max e Silas, ma se c’è una cosa che posso dire è che la Scott ha sempre il potere di prendere i cattivi e in qualche modo farteli “apprezzare”, nonostante tutto. Non ci sono scusanti che tengano per due padri che hanno rinnegato i loro figli appena adolescenti, facendogli passare le peggio cose, dalla droga alla prostituzione, alle violenze fisiche e verbali. Sono mamma da quasi un anno, e onestamente non riuscirei MAI a lasciare mio figlio in mezzo a una strada solo per la “colpa” di essere omosessuale. È mio figlio, il sangue del mio sangue, il mio ossigeno e la mia anima. E credo che invece lo avrei aiutato e sostenuto attraverso questo percorso di consapevolezza, perchè non è facile in una società come quella odierna, nonostante siamo quasi nel 2020, fare coming out. Ad oggi l’omofobia è ancora una piaga dilagante, un concetto ignorante e talmente radicato in certe persone, che sarà difficile farlo sparire del tutto, finchè verrà tramandato di generazione in generazione.

L’amore è amore; non importa il sesso, la religione, il colore della pelle… quello che conta è il rispetto. Della persona che si ha accanto e di chi ci sta intorno. Il rispetto alla vita, in primis, e il rispetto alla felicità di ogni persona.

Se state cercando una storia che parli di tutto questo, con due protagonisti tosti, sensibili, divertenti e con tante cose da dire, questo è il romanzo che fa per voi.

Ancora una volta Emma Scott non delude, anzi. E non vedo l’ora di scoprire cos’abbia in serbo per la prossima avventura.

Buona lettura,
Elisa

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