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Riot House – Callie Hart

Potranno anche essere più ricchi degli dei, ma sono moralmente falliti.

Per quanto riguarda i ragazzi che dirigono l’accademia internazionale più esclusiva d’America, sono un’intrusa indesiderata, un’inconveniente e sono determinati a rendere la mia vita un inferno.

Quando Wren Jacobi mette gli occhi sulla nuova arrivata della Wolf Hall Academy, tutto ciò che vede è una preda facile. Una ragazzina riservata con un bersaglio dipinto sulla schiena. Non sa nulla del mio passato travagliato, però. Nulla della morte sospetta di mia madre o dell’orrendo trattamento che ho dovuto sopportare per mano del mio psicotico padre.

E non ha nessuna idea di quanto lontano io, la piccola e umile Elodie Stillwater, sia disposta a spingermi per spezzare la bestia selvaggia che sogna di spezzarmi per prima.

C’è un lupo che invade le foreste che circondano la mia nuova scuola.

Non sa che…

Là fuori nel buio, ci sono predatori molto più spaventosi in agguato.

Buongiorno cari lettori!
Oggi vi parlo in anteprima di RIOT HOUSE di Callie Hart, primo volume autoconclusivo della serie Crooked Sinners, uscito il 29 Aprile in lingua inglese.

Inizio col dirvi che era la prima volta che leggevo un romanzo di quest’autrice, ma la trama mi aveva subito catturata, per cui perché no? Ho una passione sfrenata per i dark romance, e quando il protagonista ha un lato oscuro e “malvagio”, bè… vado un po’ in brodo di giuggiole (ovviamente solo nei libri xD)

Peccato però che mi sono ritrovata praticamente al 70% del libro a chiedermi dove fosse quel protagonista. Ma partiamo dall’inizio: Elodie Stillwater è la figlia di un colonnello dell’esercito americano, e dall’Israele viene mandata nel New Hampshire per frequentare la Wolf Hall Academy. In questa scuola, i ragazzi o sono ricchi o sono anch’essi figli di militari, e quando vede per la prima volta Wren Jacobi, seduto al buio su un muretto mentre la aspetta davanti all’entrata dell’accademia per farle da accompagnatore, lo trova subito abbastanza strano e cupo. Il giorno dopo però lo vede meglio, e rimane colpita da quegli occhi verdi pieni di mistero e dal suo modo di fare alquanto altalenante.

Mentre tutti gli altri studenti vivono all’interno della scuola stessa, Wren e i suoi due amici, Dashiell e Pax, vivono al di là del bosco a Riot House, una casa presa in affitto alla quale nessuno osa avvicinarsi se non quando espressamente invitato per qualche festa. Elodie sembra odiare l’arroganza di Wren, che fa di tutto per farle passare delle giornate d’inferno architettando anche scherzi di cattivo gusto. Ma ben presto l’attrazione che li lega non potrà più venire ignorata.

I due iniziano a vedersi di nascosto, e nonostante una delle ragazze con cui Elodie stringe amicizia, Carina, le ripeta di stare alla larga da Wren, lei non le dà ascolto e segue il suo istinto. Ma ci sono dei segreti che non sa, cose che Wren le tiene nascoste così come Elodie tiene nascoste a Wren cose sul suo passato e sul rapporto con suo padre. C’è inoltre un mistero che riguarda la ragazza che prima occupava la stanza di Elodie: Mara Bancroft, sparita misteriosamente dalla Wolf Hall senza lasciare traccia. Ma Wren cos’ha a che fare con la sparizione di Mara?

Ammetto che all’inizio la storia era partita bene, per poi perdersi un po’ prima della metà e riprendersi quasi all’80%. L’autrice scrive molto bene, ma ad essere sincera ho trovato la narrazione a tratti troppo descrittiva; pagine e pagine senza dialoghi che un po’ mi hanno annoiata perché secondo me inutili. Inoltre, non mi è piaciuto il fatto che abbia fatto girare la storia intorno alla presunta cattiveria di Wren, al fatto che non fosse un bravo ragazzo, ecc.. quando in realtà non era niente di tutto ciò. Mi sono sentita un po’ presa in giro a dire il vero, e sebbene il suo personaggio mi sia piaciuto, lo immaginavo completamente diverso. Ho apprezzato molto invece Elodie, una ragazza forte e matura che ha passato le peggio cose nella vita ma non si è mai arresa e ha inseguito un futuro migliore, un po’ per costrizione un po’ per scelta. L’unica decisione giusta e sensata che ha preso suo padre è stata proprio quella di mandarla alla Wolf Hall. Non mi è piaciuto però il fatto che abbia tenuta nascosta la sua relazione con Wren all’amica Carina. O meglio, ci sta che l’abbia fatto, ma poi se l’è presa quando ha scoperto che anche Carina le aveva raccontato delle bugie e aveva omesso delle cose, e lì sono rimasta un po’ perplessa; come puoi pretendere e arrabbiarti per la poca onestà di un’amica, quando tu in primis sei stata bugiarda?!

Insomma, come forse avrete capito mi aspettavo MOLTO di più da questo romanzo, ma verso l’80% appunto, quando la storia si è ripresa, mi sono ritrovata a finirlo in pochissimo tempo perché non riuscivo a staccarmi e DOVEVO sapere cosa sarebbe successo. Ed è solo per questo che ho deciso di valutarlo con tre cuoricini e mezzo, altrimenti sarebbero stati sicuramente di meno.
Ammetto però che sono curiosa di leggere il libro su Dashiell e Carina, quello su Pax invece non so se lo leggerò perché già mi stava MOLTO antipatico in questo. (E qui l’emoji che alza gli occhi al cielo ci starebbe benissimo)

Concludo dicendo che, se vi piacciono i romanzi con un po’ di mistero, personaggi contorti e al limite della psicopatia, storie forti di abusi, violenze e maltrattamenti, date a questo libro una possibilità. Ma non aspettatevi il bad boy malvagio e con una mente subdola e la povera ragazza innocente che cade tra le sue grinfie, perché in Riot House non troverete niente di tutto ciò.

Alla prossima lettura,
Elisa.

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