Search
Search

Come un fiore di Kadupul – Antonietta Iannone

Review tour del nuovo romanzo age gap con sfumature dark dell’autrice Antonietta Iannone dal titolo COME UN FIORE DI KADUPUL.

 

Titolo: Come un fiore di Kadupul

Autore: Antonietta Iannone

Editore: self publishing

Genere: Age gap, criminal romance, dark romance, angst romance.

Pagine: circa 230

Formato: ebook, copertina rigida e flessibile.

Data pubblicazione: 02 maggio 2022

 

TRAMA

 

Dahlia vive la sua esistenza come una spettatrice da quando era solo una bambina. Trova serenità soltanto nel suo negozio di fiori. Ma il destino decide che neanche quello potrà più essere la sua isola felice, perché proprio lì si imbatterà in Narcìs. Un criminale, il suo carnefice che la costringerà a combattere contro un sentimento forte.

Ma cosa succede se ancora una volta il fato mescola le proprie carte e da vittima lei diventa carnefice costringendola a tornare a vivere davvero?

 

RECENSIONE

 

“Perché l’amore tutto scusa, tutto crede, tutto spera e tutto sopporta. Un giorno lo capirai mio piccolo fiore di Kadupul.”

In natura esiste un miracolo “inestimabile” a cui non è possibile trovare una sua tariffa ed essere posseduto. Non poteva che essere madre natura a regalarcelo, non poteva che essere il fiore del paradiso, il fiore mistico dal nome di Kadapul.
Antonietta Iannone mi ha messo tra le mani la sua “regina della notte” un racconto magico, suggestivo ma anche struggente, doloroso e commovente.
Una storia di legami inspiegabili, di destini già scritti, di processi meticolosi verso la perfezione di ciò che vuole dire amore.
Dhalia e Narcìs sono due completi estranei, due anime con un passato diverso ma dallo stesso doloroso sapore, Dhalia ha ancora davanti agli occhi il corpo inerme della mamma, morta davanti ai suoi occhi quanto era solo una bambina, a Narcìs toccò la stessa sorte con entrambi i genitori.
Non c’è nulla di convenzionale nel loro legame ma per un’eccentrica magia del destino i loro cuori sembrano connettersi al primo sguardo: quello che Narcìs regala a Dhalia mentre da ladro si nasconde nel suo prezioso negozio di fiori, quello da prima impaurito e poi scintillante di audacia che Dhalia rivolge al suo rapitore quando accetta di accompagnarlo nella sua folle fuga.

Acapulco è il rifugio scelto da Narcìs e in cui Dhalia da prigioniera si scopre in realtà complice della potenza che emana l’uomo, molto più grande di lei, indubbiamente pericoloso e da un passato violento.
Seppur i ruoli sono stabiliti, Dhalia non riesce a scovare in Narcìs il criminale che tanto decanta di essere, con lui si sente protetta, capita, attratta da un sentimento apparentemente incomprensibile ma dannatamente presente e vivido per entrambi.

Come mai Dhalia si sente attratta anziché impaurita da un criminale messicano? Cosa nasconde quell’uomo dietro il suo volto duro e le sue profonde espressioni?

I suoi occhi sono lo specchio in cui Narcìs dovrà fare i conti con se stesso e con ciò che riaffiora dal suo passato, ciò che in breve tempo ha costruito con Dhalia non può più essere nascosto e ignorato ma il passato non sarà così clemente con entrambi.

 

Lei insegna ai fiori come sbocciare, alle stelle come brillare, all’arcobaleno di colorare il cielo. Non esiste nessuna opera di Dio più scintillante di lei. La osservo memorizzando tutti i suoi tratti armoniosi. Non so perché l’istinto mi urli di correre da lei e di non staccarmi dalla sua lucentezza, ma per un attimo il corpo vuole eseguire l’ordine del cuore e non glielo permetto.

I nostri personaggi hanno due caratteri decisi e a modo loro tenaci e coraggiosi. Superato lo shock di trovarsi faccia faccia con il suo rapitore, Dhalia si dimostra fin da subito una giovane donna che non riesce a tenere a freno la lingua facendo perdere la testa a Narcìs in più di un’occasione. Nonostante la differenza di età che viene resa nota nel romanzo, io non l’ho percepita in modo marcato; Dhalia ha dovuto crescere troppo in fretta e senza quella figura fondamentale nella vita di un bambino, costretta a prendersi cura, in età adulta, del padre malato e cercando di far quadrare i conti con il suo negozio di fiori. Narcìs ha intrapreso l’unica strada che gli si è prospettata davanti, non ha mai potuto scegliere chi essere, il suo destino nel mondo criminale era già stato scritto da qualcun altro con la sola opzione di adeguarsi per rimanere a galla.
Due individui marcati nel profondo e per questo così simili e così determinati ad essere ciò che è necessario per la propria sopravvivenza e quella dell’altro.

La scrittura dell’autrice è molto fluente ed è stato un piacere leggere il suo romanzo, alcuni passaggi della storia sono a mio parere troppo veloci: la neonata passione di Dhalia per Narcìs è quasi immediata, l’abbandono dei ruoli di antagonisti per lasciar spazio a quella di complici mi è parsa eccessivamente rapida nei tempi.
Non sono riuscita ad entrare appieno in sintonia con il personaggio femminile e a cogliere tutto ciò che voleva dirmi o regalarmi come lettrice, alcuni atteggiamenti e gesti li ho trovati a volte contraddittori nonostante fossero ciò che richiedeva la sua persona. E’ mio pensiero che non vuole assolutamente deprezzare la figura di Dhalia.
Narcìs invece mi è piaciuto molto! La sua voglia di appartenere ad un mondo più leale e corretto, il suo coraggio nell’intraprendere strade diverse da quelle trascorse, la sua voglia di amare e di essere amato e soprattutto quella di credere finalmente in qualcosa di puro e raro.

L’epilogo è assolutamente da cuoricioni.

Buona lettura,
Barbara

 

Total
0
Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You May Also Like