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Il bacio della Bestia – Nina Talvi

Finalmente on line il nuovo romanzo di Nina Talvi, secondo volume della serie Stirpe Maledetta, intitolato IL BACIO DELLA BESTIA.

Ella ci presenta Nina Talvi come la J.R. Ward italiana e per chi conosce questa autrice credo sia un fantastico complimento del tutto meritato.
Avendolo letto in anteprima vi lasciamo anche la nostra recensione 🙂

Titolo: Il bacio della Bestia

Serie: Stirpe Maledetta Vol. 2

Autrice: Nina Talvi

Editore: Triskell Edizioni

Genere: Paranormal romance.

Trope: Enemies to lovers, vicinanza forzata.

Data di uscita: 27 aprile 2023

Link Amazon: https://www.amazon.it/bacio-della-Bestia-Stirpe-Maledetta-ebook/dp/B0BW535RHF/

Trama

Gabriel Cavendish ha una sola certezza nella vita: odia le streghe.

Quando però scopre che la tomba di Oberon, occultata nella foresta della Lapponia finlandese, è stata presa di mira dai Berserker, non ha altra scelta che collaborare proprio con una di loro.

Come tutte le Sussurranti, Ava è specializzata nell’erigere barriere di protezione. Quando il più odioso dei figli di Caino le chiede aiuto, è costretta ad accettare. L’odio che prova verso Gabriel, colpevole di aver ucciso centinaia di streghe, è paragonabile solo al terrore che lui la tocchi. Infatti, Ava è anche una Guaritrice Carnale e non può entrare in contatto con la pelle di un uomo senza cadere vittima di strazianti allucinazioni.

Mentre i due lottano contro il tempo per impedire a Caino e ai suoi seguaci di accedere alla tomba, sono costretti a condividere gli stessi spazi. E, per Ava, sarà sempre più difficile portare a termine la missione che, in caso di fallimento, le costerà la vita: uccidere lo Sterminatore Gabriel Cavendish.

***

Secondo di una trilogia, i romanzi sono conclusivi ma collegati tra loro, ognuno ha come protagonista una coppia diversa.

Recensione

Lo odio. Ma forse non così tanto.

Dunque, io ho cercato in giro i tappetini di muschio vivo ma non li ho trovati. Esiste un negozio tipo Tiger non danese ma finlandese? Ce l’hanno su Amazon?

No? Ecco…

Bentornati Incollats, anzi, benvenuti da queste parti, dal pink side of the spaccio!

Con mio enorme piacere ho letto in anteprima “Il bacio della bestia” di Nina Talvi per Triskell Edizioni, che ringrazio per aver sopportato il mio stalking massiccio ai livelli di una certa strega del libro.

Anche se io mi sarei rapita Sirenettone Cavendish.

Va bene, siamo seri.

Ho già forse avuto modo di dire in più di un’occasione che Nina Talvi è la J.R. Ward italiana trapiantata in Finlandia, perché riesce a dare ai suoi libri un’impronta che ti trascina e ti coinvolge in modo tale che ti senti dentro ai personaggi, seduta lì a fianco della “Bestia” del protagonista di turno a osservare cosa succede, a cercare di intervenire, a emozionarti, a piangere…

Sì, perché anche questa volta, anzi, più che nel libro precedente, Nina è riuscita a scatenare tutti i metri. Soprattutto quelli più noti: figometro, piantometro e, ovviamente, Minchiometro (che di cognome fa Cavendish).

La storia si legge benissimo anche senza aver letto il libro precedente, ma sicuramente averlo fatto aiuta ad entrare nel filo conduttore che si porta avanti, come una storia nella storia e giustifica la trilogia, che ruota attorno a Caino, alla sua vita e soprattutto alla sua morte, nonché al suo ritorno. Passando per i suoi tre figli, di cui il protagonista, Gabriel, fa parte. Ognuno con la propria bestia interiore e non solo che, vedremo in questo libro, è legata alla natura.

Gabriel è, infatti, uno dei fichissimi fratelli Cavendish, figli di Caino e parenti di Lucifero. In questo romanzo a lui dedicato il focus è molto concentrato su di lui, sul suo passato e sui motivi che lo portano a odiare le streghe fino ad essere diventato il temibile sterminatore.

Gabriel e i suoi fratelli non erano mai stati bambini. Caino li aveva creati con corpi già adulti e in grado di combattere.

Ava, dal canto suo, è una strega, ha una serie di poteri piuttosto spiacevoli, non tanto quelli da Sussurrante, ma quelli di Guaritrice Carnale, una rarissima dote che la porta a sentire dolore ogni volta che un uomo la tocca, e che la fa soffrire moltissimo quando cura le ferite di qualcuno. Ma per Gabriel sembra doverci passare sopra anche controvoglia, ma i loro destini, volenti o nolenti, si intrecciano sempre.

Anche questa volta, ho apprezzato il ritmo del romanzo scandito dai pochi, essenziali e non pesanti flashback che rivelano i motivi dell’odio di Gabriel per le streghe, che nel primo libro si intuiscono ma non completamente, anche perché qui fa il suo ingresso Elias, un bimbo tenerissimo.

Si era rassegnata. Sparita in sé stessa per risparmiare alla sua mente l’agonia di ciò che stava per succederle. Conosceva bene quell’espressione, perché l’aveva avuta anche lui in passato, in quel periodo di tempo che gli era impossibile dimenticare nonostante ci avesse provato innumerevoli volte.

Come dicevo, le emozioni sono moltissime: dalla rabbia, alla trepidazione, dal pianto al riso. E queste emozioni sono anche delle piccole conquiste che Ava e Gabriel guadagnano l’una con l’altro…

Ah, quelle dannate fossette!

Nonostante tutto, continuano a detestarsi nel più classico del “chi disprezza compra”, mentre cercano di proteggere la tomba di Oberon assieme ai lupi mannari. A tal proposito, vorrei dire che se proprio non lo vuole nessuno, l’Alfa Kaamos me lo prendo io. Ecco.

«Ma no. Hai solo dato un bel calcio al suo orgoglio, quello è vero. Ma Kaamos non è il tipo da infuriarsi se viene rifiutato da una donna. Era solo confuso perché, beh, non succede mai,» ridacchiò.

La storia è scandita anche dall’ironia, non solo del tirarsi addosso frecciatine dei due protagonisti, ma anche del solito Darran (detto Sirenettone).

«La vostra società è davvero a livelli da Medioevo. E per uno che il Medioevo l’ha vissuto, non è cosa da poco.»

O di Cora (la protagonista del primo libro), che dà le sue epiche manate di bianco:

«Ragazzi, sarete anche esseri soprannaturali millenari fichissimi e super potenti, ma quando si tratta di sentimenti siete proprio ignoranti. Senza offesa, eh!»

Quindi, tra Caino pericolosamente risorto alla ricerca della sua falce, streghe antesignane stalker, orsetti mannari, calzini spaiati, Fae scomparsi e danze nel bosco, i nostri due protagonisti scopriranno l’amore e che grazie ad esso si possono anche combattere le maledizioni più potenti.

Ballare gli serviva per ricordare cosa avesse avuto, non cosa aveva perso. Per quello c’era l’odio, e non era pronto a lasciarlo andare.

A proposito di danza, questo particolare di Gabriel mi è piaciuto moltissimo e l’ho trovato molto indovinato all’interno della storia e del personaggio.

Infine, un plauso alle illustrazioni bellissime alla fine di alcuni capitoli.

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