
In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c’è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe.
A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l’ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra “cattiva” è vivere ai margini e che l’unica strada possibile è quella dell’infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l’unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c’è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro. Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo.

Ma salve mie piccoli divoratori di libri oggi sono qui a proporvi una nuova recensione di un libro che ho scoperto grazie all’iniziativa GDL (gruppi di lettura) di Liliana Marchesi. Quello che abbiamo davanti è un retelling, non vi dice nulla questa parola? Sono fiabe, storie che non vengono rivisitate, ma danno vita a quei piccoli e se…? Che ci restano impressi dentro la mente. Non vi siete mai chiesti che fine avessero fatto le sorellastre di cenerentola? Quale sia stata la loro sorte? In questo retelling lo scoprirete!
Jennifer Donnelly si propone di darci una risposta a queste domande, presentandoci Isabelle, la sorellastra minore, permettendoci di scoprire la sua vita dopo la fine e tutte le sfaccettature del suo carattere. La nota favola che ci ha creato la dipendenza dalle scarpe si chiude con un “e vissero felici e contenti” per Ella e il suo principe muto (donna fortunata XD) e con le due sorellastre mutilate e sconfitte è proprio da questo momento che Stepsister inizia a fare scalpore, perchè da qui inizierà il viaggio di Isabelle. Ma chi lo ha detto che la bellezza e la gentilezza sono gli unici requisiti per trovare la felicità? Perché noi donne dobbiamo essere sempre classificate in base al nostro aspetto piuttosto che per le nostre qualità o attitudini? Ed è proprio questo binomio che deve essere spezzato per permettere ad Isabelle di amarsi davvero ed accettare quelle che sono le sue peculiari caratteristiche. Anche lei avrà degli aiutanti (non bellini come il panzuto gasgas) e dei nemici contro cui battersi.
Questo libro è senza ombra di dubbio, una rivisitazione femminista e molto apprezzata GIRL POWER. È una storia potente e sorprendente che vede la protagonista, Isabelle, fare un percorso lungo, incerto, complicato ma anche fortemente di crescita, perdono e redenzione.
«…Non riuscite proprio a capire che il coraggio di rischiare, di osare, di lanciare in aria quella moneta d’oro mille volte, o la va o la spacca, è ciò che rende umani gli umani? Sono creature fragili, condannate, più cieche dei vermi, eppure più coraggiose degli dèi.»
Ho apprezzato moltissimo tutti i personaggi. Ognuno aveva una caratteristica che lo rendeva unico e speciale a suo modo. EPICHE le scene di combattimento che hanno dato un pizzico di suspance e di brio alla vicenda, anche se a volte un po’ crude. Sicuramente quattro cuoricini ben meritati!
OVVIAMENTE NON VI DICO ALTRO
A presto,
Mik.
