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Un segreto alla volta – Federica Tavolino

Recensione del romanzo UN SEGRETO ALLA VOLTA, romance autoconclusivo dell’autrice Federica tavolino edito Cherry Publishing.

TITOLO: Un segreto alla volta

AUTORE: Federica Tavolino

EDITORE: Cherry Publishing

SERIE: Autoconclusivo

GENERE: Contemporary romance

FORMATO: Digitale e cartaceo

LUNGHEZZA: 337 Pagine

USCITA: 19 Agosto 2021

 

TRAMA

Reduce da una vita segnata dalla povertà, Kate conosce un solo modo per guadagnarsi da vivere: alternare la sua vita da barista con quella di ladra su commissione.
Il peso delle sue scelte non grava sulle sue spalle, fino a quando un colpo la costringe a fare i conti con se stessa. Non le resta che nascondersi in una piccola baita di montagna abitata da un giovane uomo, il quale le concede misteriosamente asilo.
Qui, Kate vive giornate di duro lavoro tra i folti boschi degli Appalachi canadesi con un uomo burbero e solitario, che l’asfissia di silenzi assordanti e cattive maniere. Eppure, quel cipiglio minaccioso nasconde un’anima in pena il cui passato lo tormenta, e Kate si convince di poter far breccia nel suo cuore.
Ma se è vero che un incontro fortuito può unire due anime, i segreti possono dividerle irreparabilmente.

 

RECENSIONE

Pochi giorni fa mi hanno chiesto cosa mi attrae nella lettura romance, che sia solo l’amore mi sembra troppo poco esplicativo ma è comunque una parte fondamentale di questo genere. Allora ho provato a pensare cosa personalmente mi attira, anche se è una cosa intima e soggettiva che ogni lettore ha con il proprio genere del cuore. Per me è fondamentale, l’attesa, uno squilibrio iniziale con i giusti pezzi che solo alla fine si incastrano alla perfezione come in un puzzle. Una buona dose di testardaggine da parte di uno dei protagonisti e perché no, anche di entrambi, un pizzico di ironia anche tagliente e quella sensazione di voler sapere a tutti i costi come va a finire, che anche se non stai leggendo pensi ai protagonisti e magari ti arrabbi perché poco prima li hai lasciati sul piede di guerra e fremi di sapere il perché.

Tutto questo l’ho trovato nel libro di Federica Tavolino. Leggere il suo primo romanzo è stato davvero un bellissimo viaggio.
Attraverso le sue parole sono riuscita a vedere ogni luogo in cui Jordan e Kate hanno convissuto, in cui si sono odiati e si sono amati. Mi ha fatto percepire gli odori della legna che brucia nel caminetto, della terra bagnata e l’imponenza della foresta canadese. L’importanza del rispetto della natura e di chi popola quei luoghi impervi e per pochi. Il valore delle piccole cose, dei gesti semplici come una zuppa calda o una carezza.
E’ come vedere un film, l’autrice riesce a fotografare ogni cosa con le sue parole, ti guida con la sua voce e lascia a te le vibrazioni e lo stupore della scoperta.

Kate viene trovata da Jordan svenuta e ferita nel cassone del suo pickup, nonostante lui intuisca che la giovane stia fuggendo da qualcuno di pericoloso, decide di portarla nella sua baita tra i boschi e di aiutarla a sopravvivere.
Jordan appare come un vichingo nordico: spalle imponenti, cicatrici sul corpo e una mascolinità primitiva. E’ un uomo rozzo e scorbutico che attacca e ferisce per primo per paura di essere lui la preda dei suoi stessi sentimenti.
Kate si porta sulle spalle un grosso segreto, è sola, dispersa e ferita, sa di non poter chiedere aiuto a nessuno perché chi la sta cercando è già sulle sue tracce così accetta la bruta ospitalità di Jordan. Anche se farà di tutto per nascondersi sotto una corazza d’acciaio di freddezza e scontrosità Jordan non ha scampo, Kate è l’unica che riuscirà a portare alla luce le sue mille sfaccettature.

Per lui,
Kate è fuoco, quello che tornerà a bruciare nelle sue vene,
Kate è acqua, quella che spegnerà le fiamme del suo tormento,
Kate è sole, quello che tornerà a brillare nei suoi occhi,
Kate sarà il suo tutto, la sua salvezza, la sua redenzione. Ma sarà anche sofferenza e angoscia.

Non è un romanzo che si può raccontare o riassumere, deve essere letto, amato e anche maledetto in alcuni passaggi.
Non voglio svelare troppi dettagli ma posso dirvi che le sensazione di perdita che ha avuto Kate, il suo sentirsi sola ed annullata, la sua sofferenza, è come se fosse stata la mia. La sua rabbia mescolata alla delusione mi ha bloccato per un momento nella lettura, perché era così vivida da percepirla. Per quanto io abbia amato Jordan ad un certo punto è stato difficile accettare le sue scelte, mi sono aggrappata alla speranza che fossero dettate dal cuore e da un perché insito da qualche parte e ho continuato a leggere.

E’ quel romanzo che ti ronza in testa tutto il giorno e che non vedi l’ora di riprenderlo in mano per poter continuare. Che appena hai due minuti di tempo ti fiondi tra le righe e non importa se lo fai per pochi minuti, te li fai bastare.

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