Paura di volare – S.L. Jennings

Dominic Trevino è stato chiamato in molti modi. Prostituto. Donnaiolo. Puttana. Ma il nome con cui tutti lo conosco è Dirty Dom. Perché lui è sempre stato così… anche se non è non mai stato soltanto quello.

Il suo passato è tormentato e macchiato, tanto quanto la sua reputazione licenziosa. Una reputazione che si è costruito senza porsi troppi limiti, nell’unico modo che conosceva per affrontare quei fantasmi che, da sempre, lo tengono imprigionato nell’orrore e nel disgusto per se stesso. Il giorno in cui Raven entra con prepotenza nella sua vita, con il suo temperamento così focoso e con quei suoi pantaloncini striminziti da adolescente, Dominic capisce che tutto quel sesso anonimo non sarà più in grado di placarlo. Eppure, non può lasciare che la ragazza veda chi – ma soprattutto cosa – lui è in realtà.Riuscirà Raven a liberarlo dal suo passato di dolore?Riuscirà a salvarlo nonostante Dominic stesso non creda ne valga la pena?

Ben ritrovati cari lettori, eccomi qui a parlarvi del secondo volume di questa serie che mi ha fatto versare più lacrime di quanto immaginassi. Gli argomenti trattati, anche in questo caso sono davvero forti e Dom ha tutta la mia stima per il passato che ha dovuto affrontare. Non è tutto rose e fiori, nella vita c’è chi deve fare i conti con quello che gli è capitato ogni singolo minuto di ogni giorno. Leggere il dolore che fuoriesce dalle pagine e dalla penna della Jennings mi ha fatto stringere il cuore più e più volte. Il suo modo di delineare i sentimenti, le emozioni e farle arrivare al lettore è sublime. 

Nel primo volume abbiamo avuto il piacere di conoscere Dom attraverso gli occhi di Kami, anche lei con un passato agghiacciante. Lui ha diversi nomi tra cui Dirty Dom “Sporco Dom”, ogni notte per abbattere i demoni che lo tormentano e che lo risucchiano nei gironi del suo inferno, preferisce portarsi a letto una o più donne. Il sesso è il suo sfogo, la sua liberazione, la sua “medicina”. Solo in quell’attimo Dom riesce a far uscire i suoi demoni e a non pensare a tutto ciò che lo tormenta.

Il nostro protagonista profondamente tormentato ha però un lato molto umano, ciò che non è stato riservato a lui nel suo passato. Dom aiuta i ragazzi che hanno problemi disfunzionali, familiari, scolastici. Insomma il nostro Dom ha il cuore d’oro e mi sono innamorata di lui ogni volta che un’emozione accarezzava le pagine.

Me la cavavo benissimo da solo, nonostante il terrore che mi aspettava dietro le palpebre ogni notte, o il vuoto che provavo dopo ogni avventura senza volto. Funzionava per me. Era l’unico modo che mi permetteva di alzarmi ogni mattina e mettere un piede davanti all’altro.

Dom incontra Raven, una ragazza che si è accollata la responsabilità di crescere suo nipote, in quanto sua sorella non ne è affato capace, ma questo aspetto lo faccio scoprire a voi. Posso dirvi che il primo incontro che avviene tra i due non è dei migliori e il secondo sarà imbarazzante, ma ad unire e far conoscere queste due persone sarà proprio il nipotino affetto da mutismo selettivo. Toby. Una sola frase scritta da lui: Ci vediamo domani. Ma chi ha detto che Dom avrà vita facile? La nostra Raven non è un docile cagnolino da addomesticare che entrerà facilmente nel letto di Dom. Lei è fredda, glaciale, sfrontata, tutto questo sembra essere una messa in scena, perché Dom sa che dietro quell’atteggiamento c’è sempre altro. 

E piansi per quell’uomo il cui cuore e corpo erano stati spezzati irreparabilmente, che desiderava ardentemente che qualcuno vedesse tutte quelle orribili cicatrici e fratture e non scappasse per il disgusto, ma che invece lo aiutasse a riparare il danno.

Insomma non vi annoierete mai e tra lacrime che verserete ed attimi di suspance non potrete mai staccare gli occhi da quelle pagine magnetiche. 

Non è una lettura leggera come non lo è stata la prima, ma posso assicurarvi che da queste pagine capirete che il passato non può modificare ciò che siete, che tutta la cattiveria del mondo non può sovrastare la bontà che esiste dentro una persona e Dom questo ce l’ha dimostrato, ma io non lo definisco Dirty, per me lui è solo un bambino che non è ha avuto amore, ma che ha saputo riconoscerlo. 

Buona lettura,
Monica.